I bagnanti, soprattutto quelli che vengono da fuori, sdraiati sulla sabbia inquinata
Interdetta dallo scorso 29 aprile per ragioni di sicurezza dal comune di Nettuno che l’aveva transennata e interdetto anche il passaggio su circa mille metri quadrati di tratto di spiaggia libera davanti al Santuario. La decisione presa dopo i risultati delle contro analisi su campioni di sabbia prelevati il 27 febbraio che avevano rilevato la presenza di metalli pesanti inquinanti e tossici, residui di idrocarburi, streptococchi fecali e miceti. Dunque divieto di balneazione ed elioterapia. “I piccoli cartelli appesi alla recinzione del parcheggio non si notano– dice il Signor Giuseppe che ci ha segnalato il fatto- e le famiglie passano intere giornate su quella sabbia, senza che nessuno li avvisi, con il rischio per la loro salute“.