In attesa di sapere quale sarà la “Summer time” 2017, finora conosciamo solo lo spettacolo gratuito di questo fine settimana, nonché i criteri che hanno portato alla scelta degli spettacoli che ci saranno proposti e le spese, c’è un programma che è partito e che ci piace.
Costa poco o nulla, punta sulle bellezze della città, le valorizza, va dalla Villa imperiale a quelle nobiliari, parla di Nerone e Caligola, porta il museo al mare, in barca, presenta libri, punta sul cinema che dovrebbe farci vivere di rendita solo per “Amarcord” che Fellini ha girato al Paradiso sul Mare. Coinvolge, come in passato è avvenuto raramente (è bene ricordare le iniziative per il Fai a favore e della Villa e del Paradiso sul mare), diverse realtà del territorio. Oggi ci sarà la prima uscita a vela, per esempio, ma è comunque apprezzabile il programma messo in piedi.
Senza liti sul palco a Villa Adele (a proposito, la “torre” montata per lo spettacolo di Sky è in regola sì?), consiglieri che vogliono fare i dirigenti, ditte amiche e via discorrendo. Da anni, in sordina, con un gruppo di volontari, andando nelle scuole o portandole a Villa Adele, nelle piazze, nei centri commerciali, il Museo civico archeologico è protagonista di una serie di iniziative.
Più o meno condivisibili, con modalità di comunicazione che spesso esulano da quelle istituzionali, ma c’è. Se capita di andare al Salone delle Conchiglie di Villa Adele si vede in che condizioni lavora: scrivanie in mezzo, perché dopo l’incendio l’amministrazione non ha speso un euro per la sistemazione dei locali destinati agli uffici.
Del resto non è il sindaco a ripetere, ogni volta, che visto che siamo vicini a Roma uno ad Anzio che deve venire a fare? Ecco, il programma che è consultabile qui sta riscuotendo un successo inatteso forse anche per gli organizzatori.
Ecco, quando si parla di politica a modesto parere di chi scrive questo dovrebbe fare: scegliere. Dire che le iniziative turistico culturali si basano su quello che abbiamo e che intendiamo valorizzare. Il resto, i nani e le ballerine – con tutto il rispetto – che avremo anche quest’anno, può anche saltare.
La scelta, mai fatta, doveva essere quella di puntare sulla storia della città e di organizzare non solo a luglio agosto ma nell’arco dell’anno eventi “concertati” come in questo caso. Di metterli “a sistema” e poi, se c’è posto e se ci sono i soldi, fare eventi di richiamo internazionale, due o tre e non necessariamente d’estate. Il pallino – chi segue questo spazio lo sa – resta quello di avere un Nobel per la pace ogni 22 gennaio e di legare lo sbarco a quelli in Sicilia, a Salerno, alla liberazione di Roma e alla Normandia in un grande progetto europeo.
Il sogno era e resta, ma qualcosa con questo programma si muove, quello di fare della Città di Nerone un punto di riferimento per gli studiosi di tutto il mondo, dare una ricostruzione virtuale della Villa, organizzare eventi tipo quelli che si svolgono e sono sempre pieni al Foro di Augusto o di Cesare.
E ancora con un plauso a chi ha organizzato questo cartellone (e la curiosità, ma Salsedo è ancora delegata all’archeologia o è citata e basta?) l’utopia è quella di portare ad Anzio l’orchestra che a Ravello fa il concerto all’alba, scegliendo di realizzarlo al tramonto proprio lì alla Villa imperiale.
Ma per farlo la politica deve scegliere, investire le poche risorse che ha un Comune, cercare finanziamenti, legarsi a una fondazione nella quale mettere in gioco il Paradiso sul Mare, non pensare alle associazioni amiche o alle cooperative con sponsor.
Succederà? Questa iniziativa è un passo importante, la sfida per chi vuole amministrare Anzio dal 2018 è farne qualcosa di respiro internazionale. Già questa è una linea di demarcazione tra il vecchio modo di “fare” politica e #unaltracittà