Riceviamo e pubblichiamo
SPETT.LE Direttore
del quotidiano In Libera uscita
Oggetto replica.
Il sottoscritto sig. Mancini Fernando indagato nel procedimento di Prevenzione “pericolosità generica” dal Tribunale di Roma Sez. Misure di Prevenzione e la sign.ra Cardarelli Franca Proprietaria dello stabilimento balneare belvedere di Nettuno, replica il vostro articolo riferito ai bagni Belvedere.
L’articolo pubblicato dal vostro giornale non riporta notizie che rispondono alla verità, nel senso, che mio figlio Mancini Fernando non è mai stato indagato per reati di stampo Mafioso è l’unge da tutta la nostra famiglia la Mafia.
Si dovrebbe evitare il populismo, dalle informazione giornalistica, perché un conto è la Mafia è contrariamente è un processo per pericolosità generica in fase preventiva.
I due processi si differenziano di molto, la Mafia è quella che uccide, il processo di Pericolosità generica è fondato sul sospetto e non ha nulla a che vedere con la Mafia.
Il processo di pericolosità generica si riporta ad un soggetto che nella vita è dedito a commettere reati, mio figlio è stato indagato ma non è condannato.
I beni di famiglia sono posti sotto sequestro preventivo, non confiscati, le nostre attività sono lecite e legittime, il Tribunale di Roma, ha disposto una perizia tecnica contabile che accerterà se il patrimonio della famiglia Mancini / Cardarelli è lecito e legittimo, sarebbe opportuno, prima di giungere ad una conclusione giornalistica che diffonde notizie sulla legalità e la Mafia al lido balneare Belvedere, di attendere quantomeno che si pronuncia la sentenza di primo grado, secondo grado, ed in fine la Suprema Corte di Cassazione, come previsto dalla legge italiana.
Si vuole rendere noto che sulla legge Antimafia modificata nel 2011, per la pericolosità generica, la Grande Corte Europea di Strasburgo ha condannato l’Italia ben due volte nel caso Contrada 14 aprile 2015 ricorso n. 666/55/13 e il caso De Tommaso depositata il 23 febbraio 2017 no. 43395/09, la corte Europea condannava l’Italia per l’incostituzionalità della legge, fondata sul sospetto e non sulla prova, che lascia troppa discrezionalità al giudice italiano, quindi la Corte di Cassazione Italiana ha rimesso la questione di incostituzionalità alle Sezioni Unite, che decideranno nell’aprile 2018 sulla costituzionalità della legge.
Infatti se vediamo la cronaca italiana degli ultimi anni, come si proclamava Ostia Mafiosa e Mafia Capitale, si sono concluse che la Mafia non esiste, è doveroso per una famiglia essere accusati per Mafia quando si è accusati di altri reati che non costituiscono Mafia.
Distinti saluti
Cardarelli Franca
Mancini Fernando