di Menuccia Nardi
Sono ormai arrivata alla conclusione che per sopravvivere al logorio della vita moderna occorre attrezzarsi di tutta una serie di parole che definirei “nobili”, e che vanno da contessa pazienza, a marchesa tolleranza, fino ad arrivare a principessina comprensione, tutte sicuramente di grande aiuto nel lungo e medio termine, anche se la parola d’ordine regina per affrontare nell’immediato la routine quotidiana rimane sempre e solo una: organizzazione.
Sì, signori miei, sapersi organizzare è tutto, è quasi un metodo di sopravvivenza, e non si tratta solo di saper organizzare e far combaciare perfettamente gli impegni quotidiani, quella ormai è un’acrobazia consolidata in cui attraverso cerchi di fuoco in spaccata aerea (esiste la spaccata aerea? Mah!) e potrei scrivere saggi sugli incastri quotidiani di chi va, chi torna, chi prende chi e chi porta dove, con la macchina e senza macchina, con una gamba sola sulla metro e senza passare dal Via… ce n’è per tutti i gusti! La verità, però, è che tutto questo non basta e con il tempo si sviluppa pure una capacità di organizzazione mentale, che prevede e coinvolge anche aspetti apparentemente banali: organizzare il frigorifero, gestire la spesa, decidere cosa è più urgente stirare, prepararsi risposte intelligenti a inopportune domande sul pranzo e la cena e prevenire argomenti a piacere che hanno inizio di solito con “oggi vorrei per colazione…”, sfoderando quel pacco di biscotti nuovi che hai tenuto lì da parte, prevedendo l’evenienza che la sera prima non avresti fatto in tempo a passare dal supermercato. Direi che è quasi una trasposizione nella vita reale del cubo di Rubik, in cui cerchi costantemente di far combaciare tutti i colori nel modo giusto, ma poi – almeno nel mio caso –, quando stai per terminare una delle facce del cubo, ti ritrovi sempre con una tessera di colore diverso che non sai mai dove mettere…va be’ questa la incastro nel modo giusto domani!