di Menuccia Nardi
Stamattina condivido una foto scattata ieri pomeriggio che immortala un “quasi” tramonto. Credo che il “quasi” si avvicini molto al mio stato d’animo nelle mattine del 31 dicembre: l’ho sempre vissuto come una data anomala, in cui fine e inizio si salutano (non saprei dire se perché si incontrano o perché si lasciano).
Fine, dunque: fine dei discorsi, delle intenzioni, dei vorrei, dei riuscirò, dei “forse domani” iniziati quasi un anno fa. E insieme quasi inizio, perché da domani farò, ce la farò, sarò, si cambia musica.
E poi ci si ritrova a suonare e a ballare su note che sembrano sempre uguali, apparentemente identiche a quelle che ascoltavamo un anno fa e l’anno prima ancora. Ma è solo apparenza, credo che poche cose rimangano davvero sempre uguali. In un anno, poi, di cose ne succedono e credo che gli eventi in qualche misura comunque ci cambino: si incontrano persone, si fanno nuove esperienze, si impara che ancora ce n’è da imparare.
Ok, lo ammetto, oggi è una di quelle giornate in cui mi perdo nei miei discorsi interiori, mi ero ripromessa circa un anno fa che avrei evitato, se possibile, ma nel mio caso credo che questa sia una di quelle abitudini restie al cambiamento.
E com’è d’abitudine dire in questa giornata a casa mia (e forse non solo nella mia, vero?), buona fine e buon principio a tutti!