[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”]di Menuccia Nardi[/sg_popup]
Dunque, alcuni giorni fa è stato un compleanno che ho il piacere di ricordare: la Barbie, senza dubbio una delle bambole più famose al mondo, ha compiuto sessant’anni. Era il 9 Marzo del 1959 quando fece il suo debutto nel mondo dei giocattoli, e la sua ideatrice, Ruth Handler (moglie di uno dei fondatori della Mattel) le diede un nome (quello della figlia) e un cognome, Barbara Millicent Roberts, per noi tutti Barbie.
Sessanta candeline spente vantando una splendida forma e attraversati evolvendosi, migliorandosi, adattandosi ai tempi. Personalmente ne ho un ricordo dolcissimo e ancora oggi mi incanto davanti alle vetrine di giocattoli dove la trovo esposta. Da bambina mi piacevano le bambole e ho flashback di alberi di Natale circondati da bambolotti – parlanti e non – eppure già alle elementari giocavo molto meno con le bambole più classiche, fatta eccezione per la Barbie, con cui ho giocato per anni. Ne ho avute di diversi tipi: la classica bambola biondissima, la ballerina snodata, la Barbie con i capelli neri e il vestito da gran festa… le ricordo tutte con il sorriso (il mio e il loro). Non avevo la casa di Barbie (mi sarebbe piaciuto moltissimo averla solo per usare l’ascensore!) però ho avuto il salotto – un regalo della Befana, perché i giocattoli nuovi si ricevevano per le festività, non in qualunque momento dell’anno – e mi torna in mente quando lo allestivo nel mezzo della mia camera per fantomatiche feste e per l’occasione la mia Barbie preferita indossava il vestito più bello, con tanto di accessori (se la memoria non mi inganna mi sembra che avesse anche un buco sulle dita della mano perché indossava un anello!).
Auguri Barbie! Ti ricordo sempre con grande affetto…