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Pedagogia in gioco, “Mi mancherai, mamma…” – L’ansia da separazione all’inizio della scuola

Quanti lacrimoni spesso le maestre ed i maestri si trovano ad asciugare… dei loro piccoli nuovi alunni e dei nuovi compagni d’avventura: i genitori.
Eh sì, proprio così: compagni d’avventura!
Ripensandoci, è proprio un lacrimone che accompagna gli alunni in ingresso e li saluterà al termine del ciclo che velocemente volerà via e li ritroverà catapultati in una nuova realtà.

In questo turbinio di emozioni, è normale che i protagonisti in gioco siano emotivamente coinvolti: alunni, genitori ed insegnanti.

Oggi riceviamo, leggiamo e pubblichiamo la richiesta d’intervento di mamma Laura (nome di fantasia) che mi scrive per la scuola primaria, ma potrebbe riguardare tutti gli ordini di scuola.

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

“Cara maestra,
mi chiamo Laura e sono la mamma di S., che a settembre inizierà la prima elementare.
S. è una bambina sensibile, molto legata a me, e inizia a manifestare ansia all’idea di stare tante ore lontana.
Mi chiede spesso se potrà telefonarmi o se ci sarò all’uscita. So che può sembrare strano ma S. è figlia unica e non ha altri punti di riferimento oltre me e il papà. I nonni vivono lontani ed io ho concentrato tutte le mie risorse su di lei.
Vorrei aiutarla ad affrontare questo cambiamento con serenità, ma temo di fare qualche errore.
Lei ha frequentato poco la scuola dell’infanzia poiché spesso cagionevole e questo certamente non ci ha aiutati.
Hai qualche consiglio per accompagnarla – e forse anche per aiutare me – in questo momento così delicato?”

Cara Laura,
stia tranquilla, il primo passo è prenderci cura di queste emozioni, accoglierle, e trasformarle in forza.

L’inizio della scuola primaria segna un passaggio importante: il bambino comincia a costruire una sua identità scolastica, fatta di relazioni, regole e scoperte.
Ma per molti, il primo vero banco di prova è la separazione affettiva.

Non è raro che bambini sensibili, molto legati ai genitori, vivano questo momento con preoccupazione, e che i genitori stessi – pur cercando di rassicurare – si sentano spaesati.
In realtà, l’ansia da separazione è un’emozione naturale e sana, che segnala l’importanza del legame affettivo. Ma proprio per questo, può essere accompagnata e trasformata.

Parlare insieme del cambiamento è il primo passo. Raccontare la scuola con parole semplici, concrete e positive che hai vissuto tu, cara Laura, aiuterà anche tua figlia!
L’immaginazione è potente: se i bambini riescono a “vedere” ciò che li aspetta, l’ignoto fa meno paura.

Molto utile potrebbe essere creare un piccolo rituale del distacco: un abbraccio speciale, una frase in codice, un disegno nel taschino.
Gesti ripetuti che danno sicurezza e dicono: “Anche se non ci vediamo, il nostro legame resta”.

Anche allenare l’autonomia gradualmente aiuta. Coinvolgerla nei preparativi (zaino, materiali, merenda), farle provare esperienze lontana da casa anche solo per poco tempo, contribuisce a costruire fiducia e autoefficacia.

Va sempre legittimata l’emozione.
Frasi come: “È normale avere un po’ di paura” oppure “Anche io a volte mi emoziono quando devo lasciarti” rafforzano la consapevolezza emotiva.
Ricordiamoci che i bambini hanno bisogno di sentirsi capiti, non solo rassicurati.

E poi c’è un aspetto fondamentale: affidarsi alla scuola. I docenti sono lì anche per accogliere questi vissuti.
Un patto scuola-famiglia sincero e fiducioso è il miglior terreno su cui far crescere serenità.

Anche per mamma e papà il primo giorno di scuola è un passo. Non serve fingersi invincibili: essere forti non vuol dire non provare emozioni, ma attraversarle con consapevolezza. A volte il primo a doversi “separare” è proprio il genitore. E questo va accolto, non negato.

Prepararsi al distacco non vuol dire eliminarlo, ma costruire piccoli ponti emotivi che rendano l’andare più leggero e il ritrovarsi più dolce.

_“Ogni separazione porta con sé il seme di una nuova autonomia.”_

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