In poche parole. “Bestiario sentimentale” il libro di Guadalupe Nettel

“In generale si impara molto dagli animali con cui conviviamo, pesci compresi.Sono una specie di specchio che riflette emozioni o comportamenti celati che non abbiamo il coraggio di vedere.”

Vi è mai capitato di soffermarvi sullo stato emotivo dei vostri animali domestici?
Osservarne gli occhi, il modo di inclinare la testa, come tentano in tutti i modi di raccontarci qualcosa di loro ma soprattutto qualcosa di noi.
Sono cresciuta con i cani in casa, ma Gino è il mio cane ombra, quello con cui ho stretto un legame simbiotico che ogni santo giorno mi fa da specchio.
Ha l’innata capacità di mettermi davanti i miei limiti, le mie sfrontatezze, il mio carattere gioioso che ogni tanto sfocia nella malinconia.
Guadalupe Nettel, con Bestiario sentimentale, edito da Nuova Frontiera, attraverso cinque racconti brevi posiziona sullo stesso livello umani e animali tessendo così la trama di un rapporto che può sembrare distante ma è quanto di più vicino possiamo immaginare.
I pesci rossi, un maschio e femmina descrivono la fine di un matrimonio, l’acquario per quanto grande possa essere risulta una gabbia asfissiante, non c’è luogo dove nascondersi, dove ritrovare se stessi e alla fine uno dei due cederà.
La gatta Greta, felina e sinuosa accoglie con dolcezza l’arrivo di un’improvvisa gravidanza, questo però non accade alla sua padrona che presa alla sprovvista decide di avere questo figlio e finirà col perderlo, Greta le insegna così la maternità, il prendersi cura, l’accudimento, lasciando un vuoto nell’umana.
Gli animali ci insegnano l’arte dell’istinto, della sopravvivenza, tirano fuori i nostri lati oscuri e al contrario nostro, non ne hanno paura.
Riflettono e assorbono quello che noi gli doniamo e inevitabilmente ce lo riconsegnano. Alcune volte faccio fatica a osservarmi, quel bestiario sentimentale mi appartiene, è il mio registro emotivo, Gino non fa altro che ricordarmelo.