“Perché a rigore l’anima non ha un vero stato di salute da recuperare, quando mai è stata bene? Il solo fatto di esistere nel tempo la corrode e la corrompe.”
Bentornato Emanuele Trevi, con “La casa del mago”, edito da Ponte alle Grazie.
Che bello poterti rileggere e poter scavare in fondo alla tua storia di figlio con un padre, celebre psicoanalista, che scandisce i ritmo dell’esistenza umana.
Un romanzo, ma anche un’autobiografia, ma anche un po’ saggio, Trevi con la sua scrittura accurata e morbida, ci apre le porte della casa del Mago, suo padre, perché poi alla fine i curatori dell’anima e della mente sono capaci di vere prodezze che possono essere definite magie, e il vero “abracadabra” è la parola, l’indagine e l’ascolto.
In questo libro le protagoniste sono le cose semplici, i gesti semplici, le attitudini semplici, che sono poi le vere rivelatrici di ogni essere umano, attraverso quei movimenti, apparentemente privi di un senso profondo, si nasconde la vera anima di ognuno di noi.
La psicologia è un bellissimo sottofondo, con rimandi a Jung, il rapporto padre/figlio un profondo momento di riflessione e tutto quello che ruota intorno a Trevi negli anni postumi la morte del padre, il cuore pulsante di queste pagine.
Abracadabra e tutto si trasforma.