Riceviamo e pubblichiamo
Quest’oggi ho ricevuto una segnalazione da parte di una mamma di un bimbo disabile circa la vergognosa risposta che ha ricevuto da parte dell’ufficio servizi sociali del comune di Nettuno. In tale mail di risposta (della quale sono in possesso) ad un quesito legittimo posto dalla mamma stessa circa la corresponsione del contributo economico come caregiver è stato utilizzato da parte di un dipendente comunale la parola malato riferendosi al figlio che è affetto da disabilità gravissima, tralasciando i toni sprezzanti usati nel resto della comunicazione. Rammento a tutti che la disabilità, come sancito dall’Onu, non è una malattia, bensì una condizione nella quale una persona non riesce a fare qualcosa, superabile se vengono messi a disposizione gli strumenti giusti. Per questo motivo devono essere assolutamente bandite tutte quelle parole che rimandano a un concetto di disabilità come sofferenza e dolore, impedimento o costrizione, incapacità. Chiedo quindi che il comune di Nettuno, tramite l’assessora Noce e la dirigente del settore, si scusi immediatamente con la signora in oggetto ma soprattutto con il figlio, perché quanto è avvenuto non può e non deve più accadere. Tutto questo getta una terribile ombra di inciviltà su tutto l’ente comunale e sui servizi sociali che per primi dovrebbero essere attenti al settore della disabilità.
Roberto Alicandri