Riceviamo e pubblichiamo
“Gentile Direttore,
siamo gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo Anzio V. Lavoriamo nel plesso Virgilio e vorremmo approfittare della sua disponibilità e dello spazio che vorrà concederci per denunciare i gravi avvenimenti di cui la nostra scuola è stata “protagonista”. È dal 17 agosto che l’edificio è tenuto sotto scacco da una banda di malviventi che, complice l’indifferenza delle persone e la mancata presenza di strumenti adatti a salvaguardare i beni presenti, fa manbassa di materiale scolastico di grande valore. Le nostre classi sono state private, ad oggi di ben 14 LIM, lavagne interattive multimediali, vinte dal nostro istituto grazie alla partecipazione a diversi bandi di concorso, anche europei (i cosiddetti PON), che hanno permesso che i nostri studenti avessero questo prezioso supporto didattico in ogni classe del plesso. Nonostante le ripetute segnalazioni alle forze dell’ordine, nonostante il costante contatto con le autorità locali, questi malviventi stanno continuando ad introdursi indisturbati nell’edificio. Se da una parte le forze dell’ordine hanno poco personale a disposizione per pattugliare la zona, dall’altra il Comune, che pochi mesi fa sbandierava lo stanziamento di oltre 600mila euro per la nostra scuola, non sembra interessarsi alla grave situazione che sia noi insegnanti sia i nostri studenti stiamo vivendo. La burocrazia, poi, rallenta qualunque tipo di intervento e quindi diventa anche difficile installare un buon impianto d’allarme, come da noi richiesto già da parecchi anni. Molti infissi, poi, non si chiudono più bene come un tempo (infissi risalenti al 1979, anno della costruzione del Virgilio), la loro sostituzione, tuttavia, ci farebbe sentire un minimo più tutelati. La rabbia è tanta; la delusione, se possibile, ancora di più; della frustrazione, nel vedere che chi ci dovrebbe proteggere non può (o non vuole?) fare nulla, meglio non parlare.
Siamo profondamente stanchi di vedere vanificate le fatiche di anni di lavoro, di non poter offrire tutta una serie di attività accattivanti ai nostri studenti, di essere presi in giro da una banda di facinorosi che sa esattamente come muoversi, perché indisturbata e perché, pur colta in flagranza di reato, riesce ad ottenere la libertà molto presto. Siamo certi che questa lettera non servirà a nulla; tuttavia abbiamo sentito il bisogno di esprimere tutto il nostro dissenso e di far sentire la nostra voce alla popolazione di un Comune che, forse, dovrebbe avere più cura delle proprie scuole (di TUTTE le scuole) e dei ragazzi che ogni giorno vi si recano per imparare anche cosa significhino legalità, onestà e pari opportunità”
La comunità educante dell’I.C. Anzio V