[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito un decreto di confisca, emesso dal Tribunalevdi Roma, di numerosi immobili, auto, società, conti bancari e crediti, per un valore complessivo di oltre mezzo miliardo, appartenenti all’imprenditore balneare Mauro Balini. il professionista era già stato arrestato dalla Gdf nel 2015 per associazione per delinquere e bancarotta fraudolenta, riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita e intestazione fittizia di beni, il cui principale centro di affari era il porto turistico di Ostia e gli stabilimenti balneari «Hakuna Matata» e «Plinius». Tra l’altro le indagini hanno accertato rapporti tra Balini ed esponenti di organizzazioni malavitose sul litorale romano, come i clan Fasciani e gli Spada. In particolare avrebbe avuto strettissimi rapporti con Cleto Di Maria narcotrafficante «di elevato spessore criminale» che aveva la gestione di un bar all’interno dello stabilimento balneare «Hakuna Matata» e che, per suo conto, curava i servizi di sicurezza e vigilanza all’interno del porto turistico.
Secondo gli inquirenti, Balini si era fatto carico di sostenere economicamente la famiglia del pregiudicato Roberto Giordani, meglio noto come «Cappottone», durante la detenzione conseguente al tentato omicidio di Vito Triassi, commesso nel 2007, elargendo alla moglie la somma di 5.000 euro mensili. Ancora, l’imprenditore aveva affidato a titolo gratuito a una cooperativa riferibile, tra gli altri, a Roberto Pergola, vicino alla famiglia Spada, la gestione del parcheggio interno al porto turistico. L’evidente sproporzione tra le ricchezze possedute e i redditi dichiarati, insieme alla riconosciuta pericolosità sociale di Balini, aveva condotto, tra luglio 2016 e ottobre 2017, al sequestro dei beni oggi confiscati. Il provvedimento in corso di esecuzione riguarda, nel dettaglio: quote societarie, capitale e intero compendio aziendale di 15 società, operanti nel settore immobiliare, nella gestione di servizi e di stabilimenti balneari e nella ristorazione, cui sono riconducibili, tra l’altro, i circa 840 posti barca del porto turistico di Ostia; 897 unità immobiliari (appartamenti, locali commerciali, box, posti auto e terreni) site in Roma e in provincia di Rieti; 7 autoveicoli e 1 motoveicolo; rapporti finanziari e crediti societari, per un valore di quasi 516 milioni di euro.