Apa. L’aggressione alla dottoressa il 27 sera all’Ospedale Riuniti di Anzio è un fatto gravissimo che non può essere ignorato. Non possiamo acclamare gli eroi in prima linea e poi lasciare che questo accada come se fosse normale. Esprimo la mia totale solidarietà alla dottoressa aggredita e mi auspico che da parte delle forze dell’ordine e della direzione dell’ospedale vengano aumentate le misure di sicurezza per il personale, già enormemente esposto in questo periodo così drammatico. Si.legge in una nota del Consigliere Comunale, Luca Brignone
La Cisl Medici evidenzi-dichiarano Luciano Cifaldi, segretario della Cisl Medici Lazio, e Benedetto Magliozzi, segretario della Cisl Medici di Roma Capitale/Rieti – come nei nostri ospedali si stia tornando alla normalità.
Una normalità fatta di aggressioni e di violenze ai danni dei medici e di altri operatori sanitari, come il nostro sindacato ormai denuncia da troppo tempo.
Eravamo certi che l’emergenza Covid avrebbe allungato i tempi della approvazione della specifica legge in Parlamento ma ricordiamo anche come ci venne promesso un decreto urgente in caso l’iter parlamentare si fosse bloccato.
Ed ora tra DPCM, ordinanze, ipotesi di malaffare sulle quali sta indagando la Magistratura, non vorremmo assistere alla recrudescenza delle violente aggressioni nei confronti dei camici bianchi.
Abbiamo sempre rifiutato l’appellativo di eroi che con troppa enfasi ci è stato attribuito mentre troppi medici morivano per salvare vite umane.
Vogliamo essere rispettati e tutelati nel nostro lavoro e ci piacerebbe sentire le sirene delle volanti delle Forze dell’Ordine che vengono a portarsi via gli aggressori. Sarebbe il modo migliore per rendere omaggio ai lavoratori in camice bianco, quelli che sono stati stroncati dal virus e quelli che continuano a rischiare la vita” conclude il comunicato della Cisl Medici.