Lettere. “Anzio un paese invivibile nei fine settimana e in estate”

“Quando come in questi giorni il mio paese si riempie di gente, la confusione ti stordisce, il traffico inquina e ti impedisce di respirare, quando vedi che si interessano solo allo Spritz e al magna magna delle trattorie e alla ristorazione mentre fanno le sfilate disertando il sito archeologico e le vere bellezze di Anzio, si consumano fiumi di alcool, quando al comune cittadino non rimane un mq su cui transitare; dove ogni cosa è a pagamento e interessata… allora capisci che il bene della città non è stato fatto e tantomeno quello dei suoi abitanti: ma quello dei soliti noti si, quello è stato fatto bene… come si dice qui “chi sti’ mari bazzica sti’ pesci pija”; mentre er popolo che tutto questo non lo ha scelto e che qui da generazioni ci ha buttato l’anima canta con garbo li morti e se la prende in saccoccia perché Anzio non gli appartiene, appartiene alla categorie privilegiate del centro mentre le periferie con migliaia e migliaia di abitanti e problemi rimangono sempre in ultima fila”. Publio Razza