Il reddito per aiutare le donne vittime di violenza sarà di 400 euro mensili per 12 mesi. Finalmente e’ operativa una misura importante, che aiuta le donne a intraprendere un percorso concreto di riappropriazione della propria libertà e della propria autonomia, una prospettiva di speranza. Il reddito di libertà, così è stato denominato, ha ottenuto una condivisione trasversale in Parlamento. Le donne non soltanto devono, come è giusto che sia, essere sostenute nella fase di denuncia ma sapere che non saranno lasciate sole e che per combattere la violenza economica devono quindi essere messe in campo anche misure di sostegno e di investimento come il reddito di libertà. La cifra mensile onestamente non è altissima, ma paragonabile ad un altro assegno assistenziale, quello sociale. Questo reddito, come detto, sarà riconosciuto con un contributo nella misura massima di 400 euro mensili, in un’unica soluzione per massimo dodici mesi. Destinato alle donne seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, il contributo servirà a sostenere prioritariamente le spese per l’autonomia abitativa e personale, nonché il percorso scolastico e formativo di eventuali figlie e figli minori. La domanda dovrà essere presentata all’inps tramite gli uffici comunali della amministrazione di residenza. In questa ottica oggi stesso chiederò rassicurazione alla dirigente responsabile del settore per avere la certezza che a Nettuno sia già tutto pronto per aiutare le donne vittime di violenza ad usufruire di questo contributo.
Roberto Alicandri