Anzio. ApA: Attendiamo la Commissione, ma le responsabilità politiche sono chiare

Sono giorni concitati e drammatici per le nostre Città. L’ordinanza del Giudice delle Indagini Preliminari, relativa alla maxi-operazione antimafia dell’altro ieri, contiene elementi gravissimi sui legami di diversi personaggi coinvolti dalle misure di custodia cautelare e le istituzioni locali. Ci sono intere sezioni dedicate al sostegno di queste cosche all’attuale amministrazione e all’aggiudicazione degli appalti: la stampa non ha fatto altro che riportare quei contenuti. Non ci si nasconda dietro un dito.
Da quanto si apprende, potrebbe essere insediata una commissione d’accesso come previsto dal TUEL nei prossimi giorni, al fine di accertare un possibile condizionamento dell’attività amministrativa e l’eventuale entità di tale condizionamento. Crediamo sia la soluzione migliore a tutela di tutti. Abbiamo chiesto alle istituzioni centrali di valutare questa possibilità già diversi anni fa, quando altri episodi analoghi si erano verificati e quando venimmo definiti “disturbati mentali” da chi governava. Attendiamo speranzosi tali sviluppi, che riteniamo fondamentali e meno estemporanei di azioni politiche, che comunque valuteremo confrontandoci con le altre opposizioni. La posizione che abbiamo assunto negli anni, e che ribadiamo, è che la situazione è troppo grave e compromessa perché se ne occupi solo la politica locale. Serve un intervento forte delle istituzioni a tutti i livelli.
Appare al tempo stesso chiaro che, indipendentemente dall’esito delle decisioni del Prefetto, ci siano elementi politici che non possono essere ignorati e che andranno affrontati nei giusti tempi. Per anni e anni è stata negata la presenza di organizzazione criminalità sul nostro territorio: abbiamo una classe politica che nella migliore delle ipotesi è stata cieca, incapace di leggere la realtà e non in grado di mettere in campo gli anticorpi necessari per prevenire la ramificazione di tali organizzazioni. Non solo, un dato di fatto incontrovertibile che emerge dall’ordinanza del GIP è che i personaggi coinvolti hanno sostenuto convintamente questa amministrazione.
Non ci interessano i risvolti penali dei singoli, ma l’incapacità politica di tagliare ogni ponte con certe logiche. Se dovesse intervenire il Prefetto con una commissione d’accesso, attenderemo con il massimo rispetto gli esiti, altrimenti toccherà al territorio e alla politica dare una risposta.

Alternativa per Anzio