Nettuno. Giornata della memoria, domani cerimonia al parco Palatucci. La riflessione della Commissione Straordinaria

Si terrà domani 27 gennaio alle ore 11, nel giorno dell’anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, la celebrazione della Giornata della Memoria in onore delle vittime della Shoah. Saranno presenti la Commissione Straordinaria del Comune di Nettuno, le autorità civili e militari e le scuole del territorio. Nell’occasione verrà piantato un albero di ulivo vicino alla targa commemorativa di Giovanni Palatucci, Questore di Fiume durante la Seconda Guerra Mondiale, nominato “giusto tra le nazioni” e insignito della medaglia d’oro al merito civile con la seguente motivazione:
Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di famiglie di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l’arresto e la deportazione. Fedele all’impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l’occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all’arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, dove sacrificava la giovane vita”.
DI SEGUITO LA LETTERA APERTA, A FIRMA DELLA COMMISSIONE STRAORDINARIA DI NETTUNO, IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLA MEMORIA
Il 27 gennaio di ogni anno celebriamo il Giorno della Memoria per ricordare la Shoah e lo sterminio degli Ebrei e di altri gruppi nei campi di concentramento nazisti.
La liberazione di oltre 9.000 prigionieri da Auschwitz avvenuta il 27 gennaio 1945, dopo l’abbattimento dei muri e dei cancelli, costituisce un riferimento certo ed inoppugnabile per non far evaporare e scolorire il significato della Shoah, per rivitalizzare e rinvigorire l’interesse, e al contempo lo sgomento, per quanto atroce, crudele e brutale è capitato al popolo ebraico, ai deportati militari ed a tante persone inermi, compresi tantissimi bambini, affinché si alimenti, contestualmente, la memoria di eventi, che hanno rappresentato una vera e propria discesa agli inferi per chi è stato complice, non abbiamo più a ripetersi.
Dobbiamo preservare il ricordo e tenere viva la memoria di quel tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese e dell’Europa per evitare nuovi olocausti e riaccendere i riflettori su temi che ancora ci riguardano, nella consapevolezza che un passato di infinito dolore e tristezza può sempre tornare in una società in cui sono ancora presenti germi di violenza, antisemitismo, oppressione, odio razziale, intolleranza, che possano minare la democrazia, l’uguaglianza, la libertà, la dignità umana.
Tutti siamo chiamati responsabilmente, a livello individuale e collettivo, al dovere di memoria ed a combattere ogni rigurgito nazi-fascista, perché, come diceva Primo Levi , “Ciò che è accaduto può tornare, pur assurdo e impensabile che appaia”.
C’è ancora, e si avverte, la forte e sentita necessità di agevolare la ricostruzione storica delle dinamiche che hanno consentito l’affermazione delle dittature, fascista e nazista, delle quali lo sterminio di massa organizzato è stata la più macroscopica e devastante disumanità.
Occorre ricordare tutti i giorni, soprattutto alle giovani generazioni, il rispetto dei diritti e della dignità della persona per irrobustire e consolidare una coscienza collettiva sempre pronta a rifiutare e rinnegare ogni tipo di violenza.
Purtroppo, secondo autorevoli commentatori, l’istituzione del Giorno della Memoria non ha conseguito completamente e definitivamente i risultati sperati e previsti; bisogna andare oltre la ritualità della commemorazione, tenuto conto che a partire dal 2000, sarebbe aumentata la percentuale di chi pensa che la Shoah, che è stata la totale negazione di tutti i valori alla base della civiltà, non sia esistita (dal 3% al 16%) e che, purtroppo, sono aumentati agli atteggiamenti razzisti e neonazisti.
Questo è il senso profondo del Giorno della Memoria.
LA COMMISSINE STRAORDINARIA
(Giallongo – Reppucci – Infantino)