“L’oceano si contorse come un grande lenzuolo steso sui serpenti.”
Premio Pulitzer, Annie Proulx, Avviso ai naviganti, edito da Minimum Fax, si lascia leggere con facilità ma con non poche riflessioni, di quelle che ogni tanto sanno fare male perché sanno di amaro.
È un libro sull’identità, sulla lenta metamorfosi che conduce il protagonista Quoyle ad un lento e inesorabile cammino alla conquista del sè.
Arriverà verso la fine, quando finalmente firmerà un suo articolo di giornale con le sue iniziali del nome, perché per tutto il libro noi lo chiameremo Quoyle, con il suo cognome.
Un’infanzia difficile, una famiglia difficile, si sposa con una donna altrettanto difficile che scomparirà provando a vendere le due figlie, dalle anime turbolente e tanto introspettive, le quali sembrano delineare nel bene e nel male il carattere del padre.
Una zia, che arriva per accompagnare questa famiglia verso il cambio di rotta, così da trasferirsi tutti a Terranova, già il nome potrebbe essere presagio di novità.
Un libro tanto intenso, lento, come lenta sarà questa rinascita, faticosa, che passa attraverso le trame dei nodi che intercorrono tra un capitolo e un altro.
Quoyle non ha e non avrà una vita facile, ma sarà sopportabile, attraverserà le intemperie, sceglierà una città innevata, arida, fredda, con abitanti poco socievoli e adattabili ai nuovi arrivi.
Ogni personaggio lascia in ogni capitolo tracce proprie, il lettore deve saperle cogliere e costruire il puzzle fino alla fine.
Avviso ai naviganti è un libro sul disfacimento e sulla ricomposizione umana, una speranza e una leggera carezza.