Incendio al villaggio della legalità, la solidarietà della società civile

Non sono mancate le reazioni della società civile e delle forze impegante contro le mafie, al nuovo atto intimidatorio al Villaggio della legalità di Borgo Sabotino, in provincia di Latina, gestito dall’associazione di Don Ciotti “Libera”

Fiamme a Sabotino, spari al ristorante Nco di San Cipriano d’Aversa, simbolo di lotta alla criminalità e di legalità e spari contro la casa di un giornalista in Abruzzo. Commenta Flavia Famà la battagliera figlia dell’avvocato ucciso dalla mafia e a cui è intitolato il villaggio di Libera- L’anno nuovo si prospetta impegnativo, io non mollo, noi non molliamo saremo sempre uno in piú di voi mafiosi. Potete bruciare milioni di sedi ma non fermerete mai il nostro spierito e la nostra voglia di lottare contro tutte le mafie”.

“Il ripetersi di attentati al villaggio di Libera –  dichiara Claudio Pelagallo responsabile regionale per la Le3galità di SEL Lazio- vuole significare che le mafie non tollerano un presidio di legalità nel territorio pontino in cui la presenza di queste organizzazioni  è ben radicata. I beni confiscati alle mafie devono essere sempre più messi a disposizione, a titolo gratutito, alle associazioni di volontariato impegnate nella solidarietà e nella legalità. A Libera e ai suoi volontari va tutta la mia solidarietà “.

All’indomani di un accordo fra l’Associazione Libera di Latina e l’Associazione Pontireti, per la realizzazione di un doposcuola popolare per minori con disagi sociali e l’alfabetizzazione dei ragazzini di Al-Karama presso il Villaggio “Serafino Famà” di B.go Sabotino– commenta su facebook Tommaso Malandruccolo un altro vile attentato ha ulteriormente danneggiato la struttura, rallentando il processo del progetto. Questo è il segnale che la cultura della legalità e quella della solidarietà fanno paura, più delle manette e dei codici penali, però ora la misura è colma, un attentato al mese è troppo, gli attestati di solidarietà non bastano più, io voglio vedere la gente indignata, i politici indignati, ma non alcuni, tutti”.

Con sconcerto e preoccupazione, ma anche con la ferma intenzione di sostenere Libera nel non
retrocedere di fronte alle intimidazioni, ho appreso del gravissimo attentato ai danni del Villaggio della legalità. – afferma in un comunicato Silvia Bonaventura, candidata a Sindaco per le primarie del centro sinistra di Anzio.- La struttura inaugurata nel luglio 2011 è stata realizzata al posto del camping California Village, confiscato in quanto abusivo. È il terzo attentato in breve tempo, non si tratta quindi di vandalismo ma di criminali tentativi perpetrati per dissuadere Libera e l’associazionismo locale ad usare quel luogo per diffondere la cultura della legalitàLa legalità da diversi anni sul nostro territorio è messa in discussione dalla presenza sempre più pressante e significativa della criminalità organizzata. Per convertire l’economia locale in direzione della sostenibilità non si può prescindere da questa constatazione, visto che fra gli ambiti di attività prediletta da cosche e ‘ndrine ci sono la gestione dei rifiuti e il movimento terra, nonché gli appalti delle grandi opere”.

L’atto vandalico che nel pomeriggio del 1° gennaio ha distrutto parte della tensostruttura del Villaggio della Legalità– afferma Legambiente Lazio – non fermerà in alcun modo il lavoro portato avanti dalle Associazioni e dai cittadini a fianco di Libera per restituire dignità a questi splendidi territori, quella stessa dignità che le mafie vorrebbero annientare. Il Villaggio della Legalità appartiene al Comune di Latina e quindi è patrimonio di tutta la collettività ,pertanto, questi vili atti che lo colpiscono, minano ciascuno di noi. Chiediamo alle istituzioni un rinnovato e concreto impegno per far vivere e sostenere questa esperienza ,per farla crescere e per farla diventare esempio e volano di un territorio libero da ogni forma di mafia”.