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Mi ha baciato una Giulietta” nelle relazioni internazionali al tempo del Muro di Berlino, la storia dell’“Uomo senza Volto”

 Markus Wolf ed altro ancora

Di Raffaele Panico

L’“Uomo senza volto” non è il titolo di un film, non è la foto mancante dell’ultimo
boss di Cosa Nostra Matteo Mesina Denaro. È una nota storica dal tempo della
Guerra Fredda. È Markus Wolf, al tempo dei due Blocchi EST-OVEST chiamato
“Uomo senza volto” famoso nell’ambiente
Intelligence dell’epoca per l’“Operazione
Romeo e Giulietta”
Era il numero due della famosa e famigerata STASI la polizia segreta all’interno della DDR Repubblica democratica tedesca. Vigilava su gran parte della popolazione senza che la maggior parte dei cittadini potesse rendersi conto di essere controllata. Questa tipologia di attività, di sorveglianza maniacale, assume connotazioni ossessive prossime al voyerismo
e persino fino alla perversione. Tra funzionari interni ed esterni alla struttura della STASI, affiliati e confidenti, la percentuale sull’intera popolazione era imponente. Questo nel campo informazioni Interno nella Germania
dell’Est.
Mischa era il nome in codice per gli amici dell’“Uomo senza volto” Markus Wolf che, per acquisire informazioni, nel Blocco Ovest, pensò di lanciare l’“Operazione Giulietta e Romeo”. Si era giunti a un livello di osservazione che oltrepassava il limite della decenza. Da agenti segreti addetti alla sicurezza politica interna, tra controllori e controllati l’ossessione ripetuta incessantemente e intensamente era portava ad impulsi e comportamenti estremi.
Agenti segreti detti ‘Romeo’ erano uomini o maschi infiltrati nel Blocco Ovest, messi
a corteggiare segretarie anche non più giovani, collaboratrici di alto rango di politici occidentali. Il ‘Romeo’ non sposava la sua “osservata” ma per anni le starà fedele amante o spasimante romantico, tanto da renderla felice come una moglie trascurata dal marito, e intanto nella realtà il “Romeo” si impossessa discretamente di
​informazioni per la STASI. Ovviamente c’erano anche le avvenenti “Giulette” pronte a posizionarsi in “ascolto” dopo averli sedotti, uomini diplomatici politici e militari del Blocco Ovest quando, stretti nel letto, erano meglio disposti a raccontarsi e
sussurrare alla “Giulietta” importanti segreti per l’EST. Sono capitate eccezioni. Una “Giulietta” in particolare ricordiamo, era talmente tanto innamorata da redigere, per continuare il suo amore Italiano, un rinnovato Istituto tipicamente italiano del XVIII secolo: la Cicisbea, era una donna sposata che si trovava un giovane uomo, capace intelligente sempre pronto e dall’occhio clinico che, con lei, passava parte della giornata tra gite didattiche e istruttive. Al giungere della romantica serata ritrovava, lontano da occhi indiscreti, il suo cavaliere fino al chiarore del nuovo giorno.
Questo avveniva negli ultimi anni del Blocco Est dal 1985-90 in dura
contrapposizione con l’Ovest. Dal 1978 al 1982 la Repubblica italiana ha vissuto una
serie di attentati, uccisioni, sequestri, rapimenti: il caso Moro, il caso Emanuela
Orlandi, l’attentato al Papa, l’“apparizione” e le dichiarazioni di Ali Agca del gruppo
Lupi grigi, il caso Ustica, la bomba alla stazione di Bologna ed altre vicende di
terrorismo, uccisioni di magistrati, forze dell’ordine, semplici cittadini e giornalisti. Il
caso Moro è stato il punto di non ritorno, anni di Piombo e il cosiddetto Doppio
Stato, quel trend negativo anche ad opera del “terrorismo a mezzo stampa” degli
scandali e della mala-politica. Ricordiamo lo scandalo Lockheed e le dimissioni del
Presidente Giovanni Leone avvenute 47 anni fa, quella fu una vera bufala, Leone fu
dichiarato estraneo ad ogni episodio poco chiaro. Il 3 novembre 1998, in occasione
del compleanno di Giovanni Leone, arrivarono le scuse del partito Radicale che fu uno dei più critici nei suoi confronti.
Registrata su “www.radioradicale.it/scheda/106087/ventanni-fa-i-radicali-invocarono-le-
dimissioni-dellallora-presidente-della-repubblica in occasione del suo novantesimo compleanno, Pannella e la Bonino gli hanno chiesto scusa”.

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