HomeAttualitàCiampino/Valmontone. Nuovo omicidio sul lavoro: risparmiare sulla pelle dei lavoratori

Ciampino/Valmontone. Nuovo omicidio sul lavoro: risparmiare sulla pelle dei lavoratori

La dinamica della tragedia accaduta non potrà nascondere il motivo reale: “Non si può risparmiare sulla pelle dei lavoratori”

La mattina del 12 giugno, a Valmontone, un operaio di Ciampino, Mirko De Persiis, di 42 anni, dipendente della AeT, azienda che svolge le attività, tra l’altro, di raccolta rifiuti quotidianamente, è stato schiacciato dallo stesso mezzo che utilizzava ed è morto. “Nel denunciare questo uteriore omicidio sul lavoro – dichiara Bruno Barbona, segretario regionale del PCI, – porgiamo la massima solidarietà alla famiglia, ai suoi cari e ai suoi compagni di lavoro. Lo facciamo senza rinunciare a svolgere quel ruolo di dura condanna del sistema – scelto da chi governa e dalle aziende che lucrano sulle commesse pubbliche – perchè queste morti sul lavoro sono frutto di una corsa al ribasso nel costo della manodopera, che incide prioritariamente sulla riduzione della prevenzione per la sicurezza.”, “Ad esempio, – prosegue Barbona – Questi appalti pubblici, determinano la ricerca del risparmio sui costi. Uno dei costi tagliati è quello sulla organizzazione del lavoro. Quindi viene “previsto e autorizzato” il cosidetto seervizio di raccolta con monooperatore. Insomma utilizzare un solo lavoratore attorno al mezzo di raccolta, invece che due. Ci sentiamo di sostenere pienamente ogni azione sindacale che le organizzazioni dei lavoratori di Aet stanno mettendo in atto. Per parte nostra, confermiamo – e ricordiamo che questo è un tema che era anche presente nei recenti referendum votati nelle urne la settimana scorsa – che questa parte della battaglia sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sconfiggendo proprio il rapporto di rapina che toglie sicurezza ai lavoratori per arricchire i proventi dell’appalto alle aziende che operano in questo modo, noi comunisti la continuiamo. Aziende e padroni sono con gli occhi sui numeri e ricavi invece che sulle persone e sulla loro dignità. La nostra lotta su questo versante non si arresterà. E anche dopo il voto referendario, continueremo a batterci affinché i diritti del lavoro si affermino in coerenza con il dettato costituzionale, perché un lavoro stabile, adeguatamente retribuito, tutelato, sicuro, divengano realtà per tutte e tutti, fuori dall’imperante deriva reazionaria in essere.”.Del resto I sindacati stessi denunciano come l’incidente sia avvenuto durante un turno con “monoperatore” senza sensoristica di sicurezza, denunciando la gravissima inadeguatezza di questa modalità di lavoro troppo spesso usata su diversi Comuni. Nessun operatore, soprattutto in ambiti così delicati, dovrebbe mai lavorare da solo.

 

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