L’operazione, nella zona di Cretarossa, è avvenuta stamattina senza problemi di ordine pubblico, con la collaborazione delle forze dell’ordine e del comando di polizia municipale
Una storia vecchia, che va avanti da 13 anni e ha visto lo stabile di via del Corallo occupato per anni. Stamattina c’è stato lo sgombero, annunciato già un mese fa alle trentadue famiglie che vivono nella palazzina al civico 16 del quartiere di Cretarossa, dove convivevano occupanti e famiglie in regola con gli affitti. Disperati, nelle settimane scorse, i residenti che avevano scritto anche al prefetto di Roma per chiedere una soluzione alla loro situazione di emergenza abitativa. Lo sgombero era previsto per il 3 marzo, è slittato di due giorni, ma stamattina i residenti hanno dovuto lasciare la palazzina, occupata illegalmente nel 1991. Non ci sono stati problemi di ordine pubblico. “Solamente oggi, a distanza di 23 anni– dice il sindaco Chiavetta – si è arrivati alla soluzione di una questione che se non attentamente valutata e gestita da questa amministrazione, sarebbe potuta sfociare in un serio problema soprattutto di ordine pubblico. Ci siamo impegnati in questi mesi con l’unico obiettivo di evitare qualsiasi tipo di discriminazione. Ringrazio la nuova proprietà dello stabile che ha collaborato attivamente alla soluzione del problema, e la nostra amministrazione che si è impegnata in un lavoro delicato e difficoltoso. Non ultimi ringrazio gli uomini del Comando della Polizia Locale coordinati dal Comandante Arancio e del Commissariato di polizia di Stato, guidati dal dottor Baroni che hanno garantito la sicurezza e l’ordine pubblico in un momento così delicato, dimostrando al contempo la solita professionalità e l’estrema sensibilità alle emergenze sociali. Era dal 1991 che in via Corallo 16 regnava incontrastata l’illegalità, mentre oggi – spiega ancora il sindaco Chiavetta – siamo riusciti a comunicare in maniera costruttiva con oltre 30 nuclei abitativi di persone provenienti anche da paesi esteri che comunque a Nettuno vivono e lavorano. Tutti ci siamo impegnati in un delicato e fitto lavoro informativo, cercando di capire la situazione di ogni singolo nucleo abitativo col fine di trovare la soluzione migliore”. Molti saranno costretti ad essere ospitati da parenti o amici, in attesa di trovare una nuova casa. Le situazioni di chi occupava lo stabile non sono le più rosee. Molte famiglie sono senza lavoro, senza reddito e con figli minorenni a carico.