Dalle attività svolte sul territorio dai militari della Guardia Costiera di Anzio, nell’ambito del controllo e contrasto di eventuali illeciti sulla filiera del prodotto ittico, si è potuto rilevare un aumento della illecita attività di raccolta e commercializzazione delle telline. Al fine di concorrere alla formazione di una coscienza collettiva a garanzia dei consumatori e per evitare incauti acquisti – dato che l’attività di contrasto non può evidentemente raggiungere tutte le possibili forme di esplicazione del fenomeno – bisogna sapere che le telline come qualsivoglia mollusco bivalve possono essere vendute esclusivamente nelle pescherie, dopo aver subito, prima di essere commercializzate, un adeguato trattamento di depurazione e ricevuto una attestazione sanitaria di idoneità al consumo umano. Per tale motivo, vige un divieto per la vendita al dettaglio di reimmergere in acqua i molluschi già depurati, per non vanificare il precedente processo.
È necessario pertanto diffidare di soggetti che offrano al pubblico telline conservate in acqua sporca e non refrigerata, all’interno di comuni bidoni non adatti al trasporto di prodotti alimentari, in spregio alle più elementari norme igieniche, che rimangono in ogni caso il frutto di una pesca illecita e non selettiva e potenzialmente pericolosa per la salute umana.
E’ doveroso ricordare che la vendita diretta in banchina di piccoli quantitativi di prodotto fresco della pesca, che i pescatori in rientro dalla faticosa battuta offrono ai cittadini desiderosi di acquistare il cosiddetto “MAZZAME” è regolata da un’apposita ordinanza emessa dal Sindaco di Anzio al fine di tutelare la salute pubblica.
Ecco di seguito le principali indicazioni che consentono di riconoscere il “vero” marinaio autorizzato alla vendita:
1) I “piccoli quantitativi” per essere ceduti/venduti devono essere posti su banchi amovibili costruiti con materiale idoneo per gli alimenti, rialzati da terra almeno un metro;
2) I piccoli quantitativi di pescato devono essere contenuti in cassette di plastica, non cedibili, riportanti con idonea marcatura indelebile il numero e l’ufficio d’iscrizione del peschereccio;
3) Il marinaio addetto alla vendita deve esibire un tesserino di riconoscimento di colore “VERDE”, plastificato, rilasciato dalla Guardia Costiera di ANZIO, che lo individua unica persona indicata dal Comandante del Motopeschereccio a vendere il proprio pescato;
4) Il pescato deve essere ceduto/venduto al massimo entro 2 ore successive al rientro in porto del Motopeschereccio, nei pressi dell’unità stessa, e quindi in una fascia oraria compresa all’incirca tra le ore 15:30 e le 17:30.
È pertanto necessario non incappare in eventuali venditori “abusivi”: se vendono il pesce contenuto in cassette di polistirolo bianche, o se offrono molluschi bivalvi in banchina, NON ACQUISTARE!
Per maggiori informazioni, ci si potrà sempre rivolgere al personale della Guardia Costiera presente in porto o presso gli uffici siti nell’ambito portuale, ovvero telefonicamente ai seguenti numeri: TEL/FAX 069844525 – 069844683.
Con l’occasione, si ricorda che è sempre attivo il numero delle emergenze in mare 1530, contattabile 24 ore su 24, gratuito, e che permette di mettersi in contatto con la Capitaneria di Porto più vicina alla località dalla quale si effettua la chiamata.