L’operazione della polizia postale: sequestrato materiale pornografico in tutta Italia
Dieci persone arrestate, 47 perquisizioni eseguite e ingente materiale informatico sequestrato sul quale sono stati trovati file prodotti mediante lo sfruttamento sessuale di minori. E’ il bilancio di un’operazione di perquisizione informatica della Polizia di Stato di Trento delegate dalla Procura locale.
Le indagini sono state condotte dagli agenti della Sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni della Polizia di Stato di Bolzano, coordinate dal Centro Nazionale Contrasto alla Pedopornografia Online e dirette dal sostituto Davide Ognibene della Procura Distrettuale di Trento.
È stata l’abilità messa in campo dagli investigatori informatici altoatesini che ha permesso di ricostruire una fitta rete di pedofili e pedopornografi che, utilizzando il servizio di instant messagging criptato di un notissimo applicativo, ritenuto riservato e sicuro, aveva prodotto e scambiato numeroso materiale. Si tratta di un’indagine molto articolata, che ha avuto risvolti anche nel Lazio e, in particolare, sul litorale romano. Infatti, ad Ardea è stato arrestato un pensionato di 60 anni che, come un 43enne di Roma anch’egli bloccato dalla polizia, è sospettato di aver avuto dei presunti scambi di materiale con un 38enne della Val Pusteria, arrestato a febbraio del 2016 e ritenuto essere il presunto vertice dell’associazione. Gli investigatori hanno rintracciato 48 persone le cui attività di produzione e condivisione di materiale illecito prendono il via dalle regioni del Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna.