
“L’associazione “Reti di Giustizia – Il sociale contro le mafie” esprime la propria solidarietà al sociologo e responsabile scientifico della Cooperativa Sociale “In Migrazione” Marco Omizzolo per l’intimidazione ricevuta lo scorsofine settimana e che apprendiamo oggida Avvenire.it.
Questo è l’ennesimo atto intimidatorio ricevuto dal sociologo per il suo impegno nel Sud pontino nella lotta al caporalato, sistema di sfruttamento subito principalmente da lavoratori indiani sikh, costretti a lavorare in condizioni estreme e di ricatto, come fossero veri e propri schiavi.
L’impegno di Marco lo conosciamo da tempo e abbiamo avuto l’opportunità di collaborare con lui, per questo ci sentiamo vicini all’operato che con dedizione, cuore e coraggio porta avanti in difesa di chi quotidianamente subisce i soprusi di caporali, imprenditori senza scrupoli e mafie, in un territorio dove in molti preferiscono girare la testa dall’altra parte e fare finta di nulla.
Non dobbiamo lasciare da solo Marco e chi come lui combatte sul nostro territorio per la dignità del lavoro, la libertà e la giustizia sociale, anche per questo, oltre a portare la nostra solidarietà, invitiamo tutte le persone ad avvicinarsi a queste tematiche, per comprendere meglio una realtà come quella dello sfruttamento nel settore agricolo, che nonostante la legge sul caporalato approvata nel 2016 vede ancora molti lavoratori, soprattutto stranieri, costretti in condizioni durissime, ai limiti della legalità.
Marco, le militanti e i militanti di Reti di Giustizia sono con te”!
Reti di Giustizia – Il sociale contro le mafie