Di Raffaele Panico
Tra conflitti mondiali, i viaggi alle isole Faroe e in Islanda e il rientro in Austria
Oskar Just è ricordato come uno dei pittori del “Movimento giovanile” il Wandervogel austriaco. Interessanti alcuni passaggi biografici e artistici. Just nasce sotto l’Impero Asburgico, a Kukau – presso l’odierna Liberec oggi nella repubblica Ceca – una località dei Sudeti vicino a Gablonz il 24 marzo 1895 e, il 15 giugno 1964, morirà in alta Austria a Vorderstoder.
Mostra talento per il disegno con gli studi liceali e viene incoraggiato allo studio dell’arte presso la scuola tecnica statale di Gablonz, successivamente prosegue la formazione a Vienna presso l’Università delle arti applicate e d’architettura.
Grazie all’opera inedita, salvata dalle tragedie del secondo conflitto mondiale, possiamo tracciare un più completo profilo dell’artista. Del periodo giovanile di Oskar Just nella temperie del conflitto 1914-18 fino al crollo dell’impero austro-ungarico abbiamo poche ma precise notizie.
Sappiamo della partecipazione di Just al movimento giovanile Wandervogel basato su una vita semplice e sana, legata alla natura, al di fuori delle convenzioni dei valori borghesi e sociali della tarda monarchia asburgica. Professavano una certa libertà e al tempo stesso – gli aderenti al movimento giovanile – erano contrari al consumo di sostanze quali alcol, sostanze psicotrope ed anche la nicotina sostanze che portano alla dipendenza. Il Movimento Wandervogel si caratterizzava per alcuni aspetti fortemente nazionalisti e socializzanti. Successivamente alla prima guerra mondiale il movimento ha fornito una base per un coinvolgimento alle idee del nazionalsocialismo data dall’ambiente ideale fatto di cameratismo e per l’attenzione estetica alla tipologia nordica. Con la fine post bellica dell’Impero asburgico Just è tra gli artisti dei Sudeti appartenente al gruppo artistico ceco-tedesco Metznerbund, nel periodo dal 1920 fino al 1938. Il Metznerbund venne fondato a Teplice nel 1920 da artisti della Boemia di lingua tedesca. Era diviso in due associazioni e il gruppo è ben descritto nelle pagine del “Diario” di Frizt Lehmann “Prager Tagblatt”.
Oskar Just è “tedesco dei Sudeti pittore di paesaggi e ritratti, nato il 24 marzo 1895 a Kukau vicino a Gablonz, stabilitosi a Berlino”. Queste notizie sono tratte dalla targhetta affissa sul retro del quadro (un dipinto ad olio su tela cm 80 x 105, senza titolo, Roma – Collezione privata. foto in copertina).
Aveva studiato presso Heinrich Tessenow il quale, fino al 1919, ha insegnato alla Kunstgeweberschule di Vienna. Successivamente Tessenow, dal 1920 al 1926 lo troviamo docente a Dresda, presso la cattedra di arti figurative all’Università statale. Troviamo scritto sulla targhetta, sopra citata, affisa sul retro del dipinto. Difatti leggiamo “nato”, poiché all’epoca Oskar Just era in vita e risultava ancora residente a Berlino fino al 1945.
Oskar Just in quella temperie, con l’annessione della regione dei Sudeti da parte del Terzo Reich venne incaricato di eseguire ritratti per la “stirpe ancestrale” a cura della SS Ahnenerbe. Testi teorici sulle pseudo dottrine politiche del nazismo tedesco. Un importante fondo salvato dal “rogo” nazista è stato oggetto solo parziale di studi scientifici a carattere storico tanto con fonti cartacee (d’archivio come documenti e libri) e filmati originali d’epoca acquisiti nel corso di decenni.
Da alcune note sappiamo che oltre a dedicarsi alla pittura Oskar Just lavora come architetto, disegna mobili ed interni e si dedica anche alla fotografia.
Dunque è in questo contesto storico, politico ed ideologico che la formazione professionale ed artistica di Oskar Just oscilla e si colloca. Sarebbe opportuno concedere una divagazione storica e citare il coevo regista Fritz Hippler che, pur nel totale adempimento degli ordini dottrinali del partito NSDAP, riesce a mettere in salvo occultando accuratamente opere pittoriche dell’espressionismo, altrimenti al rogo, come le decine di migliaia di libri e opere della cosiddetta arte degenerata e della Bauhaus. Hippler era un sostenitore dell’Espressionismo e, in qualità di leader della Lega studentesca tedesca nazionalsocialista di Berlino, aveva organizzato una mostra all’Università Humboldt a Berlino per pittori espressionisti. Questo evento gli causò un duro e violento attacco da parte del nazista Alfred Rosenberg criminale di guerra tedesco, considerato l’ideologo del Partito nazista e infine condannato a morte per crimini contro l’umanità e per i crimini di guerra al processo di Norimberga, per il suo ruolo durante la seconda guerra mondiale e l’Olocausto. Nella Germania nazista il ministro della propaganda Joseph Goebbels aveva istituito la Reichskulturkammer, il ministero che controllava tutti gli aspetti della vita culturale e intellettuale, con un’azione repressiva e capillare sull’intero sistema educativo, sulla letteratura e la stampa, sulla radio, il teatro e sul cinema. L’ordine era eliminare qualunque voce dissenziente al nazismo. Nonostante, nelle sue funzioni ministeriali Hippler continuava a produrre film e dai vertici dei gerarchi nazisti, seppur reputato intelligente, era considerato sfacciato e del tutto contraddittorio. Hippler per i gerarchi era un immaturo e un alcolista. Goebbels si era lamentato frequentemente della disorganizzazione del dipartimento cinematografico che lo stesso Hippler presiedeva. Alla fine Fritz Hippler venne licenziato, accusato di negare la sua parziale discendenza ebraica e veniva retrocesso dei suoi gradi di appartenenza alla SS. Ciononostante, veniva utilizzato fino al febbraio 1945 come cameraman al fronte di guerra a girare filmati per i cinegiornali della propaganda bellica. Ai primi di maggio del 1945, portatosi ad Amburgo veniva fatto prigioniero dagli inglesi e finiva internato e condannato a due anni di carcere. Rilasciato Hippler tornava in scena tanto che veniva intervistato nel 1982 in un documentario di Bill Movers con questa nota: “Lo scoppio della seconda guerra mondiale ha visto due esperti di cinema dalla Germania e dagli Stati Uniti combattere l’un l’altro con la stessa ferocia di qualsiasi esercito o marina. Le loro rispettive missioni: accendere il desiderio pubblico di intraprendere e vincere un conflitto globale. Questo programma contiene interviste con Fritz Hippler, capo regista del partito nazista, e Frank Capra, rinomato regista che ha lavorato per la causa alleata, noto per i suoi film gentili e umani sulla gente comune che resiste all’oppressione.” Fritz Hippler è deceduto il 22 maggio del 2002 a Berchtesgaden un comune tedesco, località al centro di una zona alpina di villeggiatura e cure termali rinomata, in Baviera al confine con l’Austria.
Il dopoguerra di Oskar Just è in parte similare in alcuni aspetti e percorsi di vita alla traccia lasciata di Fritz Hippler e, forse, possiamo avanzare l’ipotesi che fosse un suo protetto.
Oskar Just nel dopoguerra si stabilisce con la moglie Caecilia a Vorderstoder, un piccolo comune in Alta Austria, dove sappiamo compie diversi viaggi tra il 1957 e il 1963, di alcuni mesi, in Islanda e nelle Isole Faroe.
In Islanda tra il 1957 e il 1963 Oskar Just ha prodotto circa duecento paesaggi islandesi e centinaia di ritratti, tra questi il presidente dell’Islanda in carica dal 1952 al 1968, Asgeir Asgeirsson.
Una rassegna d’arte è stata curata dalla Galleria d’arte regionale di Liberec, nella Repubblica Ceca, dove si è tenuta una conferenza – ottobre 2015 – ed è stato edito un catalogo, una monografia collettiva sugli artisti del Metznerbund, dove Oskar Just viene citato appartenente al movimento degli artisti dei Sudeti.