L’intervento di “Cittainsieme” al Convegno “Anzio 2024”.

L’intervento di Claudio Tondi per CITTAINSIEME:

Il progresso si alimenta di cultura: un’occasione da cogliere per la città estesa.
Il contributo che l’associazione Cittainsieme vuole dare a questo convegno si incentra sulla cultura. Perché anche la cultura è un fattore di sviluppo. Anzi forse è il PRIMO fattore di sviluppo di una società.
Quando un operatore economico si interroga su quale investimento fare per migliorare la sua attività, basa i suoi ragionamenti su valori e principi che conosce, che gli sono propri. In altre parole si avvale della propria formazione culturale.
E ognuno fa scelte che sono solo sue, diverse dagli altri, scelte che lo distinguono.
Ognuno di noi ha un profilo culturale personale, fatto di esperienze, errori, successi e cantonate, cose che ci rendono ciascuno quello che siamo. Ognuno nel suo specifico.
Questa è una ricchezza per la società: avere tutti questi attori che interagiscono, che con le loro azioni individuali la disegnano, fa crescere tutti. È bello.
Ma se si vive in una società, cioè se si interagisce, si è costretti a cimentarsi anche con altri fattori.
Fattori che ci condizionano come individui, fattori esterni a noi ma che entrano continuamente nella nostra vita quotidiana. Ci dobbiamo fare i conti.
Possono creare ostacoli ai nostri progetti, ci fanno faticare.
Eppure con adeguate strategie possiamo anche volgerli a nostro vantaggio. Farne, come si dice, delle opportunità.
E qui la smetto di volare alto e la pianto con queste considerazioni, belle sì ma così apparentemente “teoriche”…
Scendiamo a terra. Ma restiamo con l’orecchio teso a quella parolina “opportunità”.
Che significa?
Molto banalmente vuol dire che usando un po’ la testa, e molto il cuore, certi che sembrano problemi possono convertirsi in soluzioni.
Noi di Cittainsieme ne abbiamo per esempio individuati un paio.
Due situazioni che abbiamo intenzione di affrontare a breve per tentare di trarne vantaggio per la comunità.
Non sappiamo se ci riusciremo, ma dobbiamo provarci perché sono cose che possono impattare positivamente sul nostro territorio.
Qui una piccola parentesi per chiarire che quando Cittainsieme parla di “nostro territorio” si riferisce all’insediamento umano che va sotto il nome di complesso urbanistico Anzio/Nettuno.
Non che ci voglia molto a capire che due città così vicine, così interlacciate, sono per forza di cose da vedere come un unico bacino culturale. Per questo parliamo di “città estesa”. (E ciò con buona pace dei buontemponi che ancora si accapigliano sui rispettivi infondatissimi primati storici, bellici e perfino etnici.)
Siamo convinti invece che un elemento capace di attrarre turisti, o anche semplici visitatori, in una delle due città ha ricadute economiche positive anche sull’altra.
È molto difficile che un ospite arrivato ad Anzio non si sposti anche a Nettuno e viceversa.
Ma veniamo alle due azioni.
Riguardano due luoghi che, diciamolo subito, non stanno messi molto bene. (Altrimenti che gusto c’era ad occuparsene…).
Uno è il sudato Teatro Nuovo di Nettuno, l’altro è il sito Italcable, cioè lo storico punto di approdo del cavo telefonico transoceanico che collegò 100 anni fa Anzio all’America.
Senza dilungarmi sulle problematiche tecniche di ciascuno di essi mi limito a dare qualche breve ragguaglio su cosa sono e come intendiamo agire.Il Teatro di Nettuno è un edificio, fra l’altro architettonicamente interessante caratterizzato com’è da una copertura a forma di onda e facciate rivestite in legno, che si trova accanto al centro commerciale Le Vele.
Fu iniziato diversi anni fa ma è rimasto a un passo dall’essere completato per vari incagli burocratici che hanno allungato i tempi.
I ritardi hanno causato la revoca, da parte della Regione Lazio, di un finanziamento già stanziato. La cosa più sconcertante è che questo tira e molla si è ripetuto per ben due volte e sotto diverse amministrazioni.
Allo stato attuale la gestione commissariale ha riottenuto la promessa dei fondi regionali ma l’incremento dei costi avvenuto nel frattempo lascia scoperta una cifra che se non racimolata comporterà la terza, e forse definitiva, revoca.
I fondi regionali coprono in pratica solo 800mila euro del totale necessario. Per far partire i lavori ne mancano circa 500mila.
L’approdo Italcable è invece un punto della spiaggia di Anzio, circa 300 metri a nord dell’Arco Muto (siamo praticamente in corrispondenza dello stabilimento balneare Rivazzurra).
È lì che un cavo proveniente dai fondali marini raggiungeva la terraferma e risaliva la rupe costiera per terminare in un edificio realizzato appositamente. L’edificio conteneva gli impianti elettrici necessari a incanalare le comunicazioni telefoniche e telegrafiche fra l’Italia e le Americhe.
Il nome “Sito Italcable” deriva appunto dalla società che realizzò e gestì il progetto.Anni dopo, con l’avanzare della tecnologia, quegli impianti furono dismessi e la palazzina venne inglobata all’interno di un’area militare per essere destinata ad altri usi.
Ancora oggi essa è dalla litoranea perfettamente visibile oltre il muro di cinta della caserma, all’angolo con via Bengasi, nel quartiere Sacro Cuore.
Modificata al suo interno è ottimamente conservata all’esterno, dove ostenta il suo bello stile da primi Anni Venti.
Il punto di approdo, cioè l’imbocco del tunnel scavato nella rupe costiera attraverso il quale il cavo superava il dislivello dalla spiaggia alla palazzina, è invece molto sciupato.
Occorre dire che seppur cessata la sua funzione originaria il luogo conserva un significato speciale:
•per quello che rappresentò il poter sentire per la prima volta in diretta la voce del proprio caro emigrato in Argentina o in Canada;
•e per il prestigio (e l’utile economico) che venne all’Italia dal farsi tramite anche delle connessioni europee verso l’altro continente.
Questo significato speciale noi abbiamo la fortuna di poterlo associare a un luogo fisico, CONCRETO, tutt’ora esistente e visibile. Ed è qui ad Anzio!
E allora:
a questi due luoghi, l’Italcable di Anzio e il Teatro di Nettuno, Cittainsieme intende dedicare nei prossimi mesi un’attenzione particolare.
Con due azioni che, se vanno in porto come le abbiamo immaginate, porteranno entrambi i luoghi al pubblico apprezzamento.
E, di conseguenza, aggiungeranno attrattiva al territorio.
Per il Teatro lanceremo un crowdfunding a supporto del completamento dei lavori. Una raccolta fondi capillare, alla portata di tutte le tasche dove si accetteranno importi anche minimi (senza ovviamente disdegnare quelli più consistenti).
L’obiettivo è, al di là di quanto si riuscirà a raccogliere, quello di dar modo a chiunque di sentirsi direttamente partecipe di un progetto finalizzato al vantaggio comune.
Non siamo sognatori fuori della realtà, sappiamo bene che dei 500 mila necessari la nostra raccolta ne coprirà solo una piccola parte.
Ma pensate all’impressione che una tale campagna, se ben presentata, può suscitare nelle nostre due città.
Noi ci aspettiamo un sano “effetto emulazione”, con numerosi operatori economici, di Nettuno e di Anzio, che, oltre al sano orgoglio di contribuire concretamente a un bene comune, coglieranno l’opportunità di apparire fra gli sponsor del Nuovo Teatro.
Quanto all’Italcable, la nostra iniziativa sarà una campagna informativa da svolgere nel periodo di affluenza turistica, in particolare nel luglio di quest’anno.
Visite al sito, convegni, mostre fotografiche e brochures saranno gli strumenti con cui faremo leva su turisti, visitatori e residenti perché parlino con interesse del sito Italcable di Anzio. E vengano a vederlo.Con queste due azioni, magari banali, vogliamo portare legna da ardere al fuoco della cultura perché siamo convinti che di essa il progresso si alimenta. Progresso economico, progresso civico e, in definitiva, anche progresso morale della nostra società.Fonte: https://www.citta-insieme.it