“La sistemazione della Chiesetta del Quarto, protagonista della cerimonia di oggi, non può che trovare apprezzamento presso il gruppo Facebook e associazione “Nettuno, salviamo i beni storici e ambientali”. Già dal 2018, quando il sito era diventato un magazzino pieno di cassonetti della spazzatura dismessi, su spinta dell’ex sindaco Carlo Conte, il gruppo si era attivato con un flash mob di protesta coinvolgendo anche associazioni come “Nettuno olim Antium” per chiedere di salvare da quel degrado un luogo identitario della Città e di particolare devozione per i cittadini di Nettuno. Bisogna dire che i cassonetti vennero rimossi, ma restavano le gravi condizioni di deterioramento della chiesetta per cui il gruppo chiedeva interventi. Richieste che peraltro avevano trovato spazio presso la stampa locale.
“Oggi finalmente è stato sanato lo sfacelo in cui abbiamo trovato la Chiesetta – dice Carlo Conte – e ringraziamo chi si è adoperato per questo. Certo, forse l’intervento doveva essere fatto da chi ne aveva le competenze tecniche trattandosi di una chiesa del ‘600 già abbondantemente manomessa. Comunque, se si è fatto qualcosa, lo si deve anche alla nostra protesta.”
La risistemazione rappresenta un po’ un sollievo, insomma, per quelli di “Nettuno, salviamo i beni storici e ambientali” che si battono da tempo anche per il recupero di altri beni lasciati andare al degrado come la chiesetta di Santa Croce sulla via di Santa Maria, altra testimonianza dei ‘600 a Nettuno lasciata andare alla rovina nel pieno centro della Città. Anche l’edificio della vecchia casa di riposo “Tosi”, oggetto di un altro flash mob da parte del Gruppo, potrebbe rappresentare una notevole risorsa per la città se recuperata e riutilizzata nell’interesse comune, ad esempio come una casa della cultura. Non può più aspettare neanche la discesa a mare davanti alla Divina Provvidenza per la quale sono state raccolte molte firme e che attende di tornare fruibile per la cittadinanza.
Il Gruppo si auspica, insomma, che l’Amministrazione non rimanga indifferente alle richieste di valorizzazione che provengono dall’impegno civico e ne riconosca l’importanza”. Lo dichiara in una nota il gruppo “Nettuno, salviamo i beni storici e ambientali”.