Acqualatina aumento delle tariffe delle bollette, votano a favore anche Anzio e Nettuno

Circa il settanta per cento di dispersione idrica a livello provinciale, in crescita rispetto agli anni precedenti, terzo posto a livello nazionale per perdite, la risposta di Acqualatina, con voto quasi unanime dei sindaci della provincia di Latina ieri nel corso della Conferenza dei sindaci è aumentare le tariffe: + 4,9% per il 2020, + 5% per il 2021, + 1,87% per il 2022, + 0,37% per il 2023. I cittadini utenti ancora una volta saranno costretti a pagare di più in cambio di un servizio idrico tra i più scadenti d’Italia.Ieri la conferenza dei sindaci dell’alto 4: Un’approvazione quasi all’unanimità: 17 i comuni favorevoli tra questi Anzio e Nettuno con i rispettivi sindaci, 2 gli astenuti (Formia e Castelforte) e un voto contrario (Ventotene; aveva votato no anche il sindaco di Bassiano Guidi, ma il primo cittadino è stato dichiarato assente per essere andato via qualche minuto prima della ratifica a causa di problemi di salute). Assenti invece i rappresentanti di Aprilia e Cisterna.Il sindaco di Bassiano aveva invitato a votare contro in quanto «Acqualatina si trova in classe E (la classe più bassa) per inadeguate condizioni fisiche delle condotte fognarie e degli scaricatori di piena;  qualità dell’acqua erogata per la elevata vulnerabilità delle fonti di approvvigionamento; perdite idriche: siamo in classe E per le inadeguate condizioni fisiche delle reti sia di distribuzione che di adduzione. E appartenere alla classe E significa pagare delle penali, che vanno in bolletta».Tutto questo mentre si continua ad ignorare la volontà popolare che dieci anni orsono si espresse con un referendum: 27 milioni di si per l’acqua pubblica, fuori dal mercato e dai profitti. È oramai accertato che l’acqua rappresenta un grande business fatto su un bene comune indispensabile per la vita.

In questi anni i profitti sono rimasti in tariffa e invece di essere utilizzati, ad esempio, per migliorare le reti idriche, che in Italia mediamente perdono 42 litri d’acqua ogni 100 immessi, sono stati spartiti tra i soci. E le perdite le pagano i consumatori con gli aumenti in bolletta.