
Circa trecento persone sono scese in piazza alla manifestazione ‘Il silenzio e’ mafia’ organizzata ad Anzio dalla Rete No Bavaglio a cui hanno partecipato: giornalisti, cittadini e associazioni dopo i 65 arresti nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Roma. All’iniziativa non ha aderito l’Associazione commercianti e artigiani di Anzio, al contrario dell’associazione commercianti “il Tridente” di Nettuno che aveva comunicato la propria adesione. Ad aprire la manifestazione l’introduzione del giornalista Claudio Pelagallo che oltre ad aver letto un messaggio della collega Linda Di Bendetto assente per covid, ha elencato una lunga lista di adesioni all’iniziativa. Hanno poi preso la parola: Clemente Pistilli della Rete no bavaglio, Giovanni del Giaccio per Stampa romana, Stefania Salvucci del gruppo Abzio bandiera Nera, Edoardo Levantini del coordinamento antimafia Anzio Nettuno, Claudia Bella segretaria della Camera del Lavoro Cgil di Pomezia Castelli, Alessandro Magliozzi di Reti di Giustizia contro le mafie, Giammatteo Piersanti della camera sindacale Uil, Giampiero Cioffredi presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza, la Legalità e la Lotta alla Corruzione della Regione Lazio, ed Elena Bordacconi che ha letto una poesia di Pasolini.
Tanti cittadini indignati perché dalle carte dell’inchiesta emerge uno scenario inquietante nel quale una potente struttura criminale ha costruito negli anni un potere di condizionamento della convivenza democratica nel territorio di Anzio e Nettuno, che richiede un risveglio delle coscienze ed un protagonismo dei cittadini nel contrasto alle mafie in tutto il Lazio.
Anzio e Nettuno non sono solo questo, sono comuni do energie positive in grado di indicare un futuro di legalità declinata come impegno per la giustizia sociale, lo sviluppo sostenibile, la cultura, i diritti di cittadinanza e la ricostruzione di quei legami sociali in grado di restituire libertà e dignità ai cittadini.