È ora che il sindaco di Anzio prenda atto della situazione e rassegni le dimissioni. La sua ex maggioranza lo ha abbandonato e correre dietro a consiglieri che dovranno surrogare chi ha lasciato il “recinto”, promettere posti alla Capo d’Anzio, fare la girandola delle compatibilità o meno è irrispettoso di un’istituzione che è della città e non sua: il Consiglio comunale.
Abbiamo assistito ad addii non scontati, a chi aveva creduto nell’annunciato rinnovamento che prometteva, ripresentandosi per la terza volta e in perfetta continuità con le precedenti amministrazioni. Adesso che sei consiglieri e un assessore hanno detto basta, il sindaco deve trarne le conseguenze. Non è stato in grado di governare finora, tra veti incrociati, bilancio tenuto in piedi con i residui, porto al collasso, un ennesimo affidamento del servizio di nettezza urbana senza una gara e nessuna visione di città, non sarà in grado adesso.
Prima ancora che per le vicende legate agli arresti per ‘ndrangheta e agli interessi sul Comune che certi malavitosi avevano, prima ancora che per la commissione d’accesso – alla quale guardiamo con grande rispetto ed attenzione – il sindaco deve lasciare perché ha fallito. Inutile arrampicarsi sugli specchi: la sceneggiata è finita e non restano che le dimissioni.
Se non le presenterà, forte della sua arroganza, noi mettiamo a disposizione un notaio per mandarlo a casa, così si vedrà una volta per tutte chi vuole fare davvero il bene della città con chiarezza e senza tanti bizantinismi. Tale invito è rivolto a tutti i consiglieri che sono in carica o che lo saranno prossimamente, affinché nessuno può pensare di eludere con qualche furbata lo scioglimento del Consiglio comunale di Anzio.
La chiarezza la si deve a tutti i cittadini, anche a coloro che hanno ingenuamente o in buona fede creduto a questa giunta ed a questa maggioranza.
*Comunque, sin d’ora informiamo che non saremo noi a garantire il numero legale nel consiglio comunale di mercoledì 23 marzo, nel quale si procederà con le surroghe dei dimissionari*.
Il PD ed il Gruppo Consiliare di Anzio