Anzio. Paghiamo il tributo ‘Tefa’ nella Tari, ma nessuno pulisce

di Eduardo Saturno
 
Nell’ultima bolletta Tari recapitata ai cittadini anziati, abbiamo avuto il “piacere” di vedere ben dettagliato il concetto di TEFA (TRIBUTO PER L’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMBIENTALI). 
“Un tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni ambientali introdotto dal Legislatore a fronte dell’esercizio delle funzioni amministrative di interesse provinciale, riguardanti l’organizzazione dello smaltimento dei rifiuti, il rilevamento, la disciplina ed il controllo degli scarichi e delle emissioni e la tutela, difesa e valorizzazione del suolo.
Ma cosa vuol dire tutelare, difendere e valorizzare il suolo? E chi sarebbe titolato a farlo? Un quesito che pongo agli amministratori della città di Anzio ai quali dedico la visione di queste foto scattate alla stazione di Lavinio in via della Spadellata e di una serie di fotogrammi che illustrano chiaramente lo stato di degrado in cui versano alcuni ambiti territoriali della città neroniana.
Il parcheggio della stazione ferroviaria di Lido di Lavinio, l’area in cui doveva nascere alle spalle di via delle cinque miglia una “struttura avveniristica” denominata a suo tempo zona artigiana e via della spadellata. Un crescendo rossiniano di rifiuti di ogni genere, impossibili da nascondere. Anche agli occhi di  chi ha come modello comportamentale l’esempio delle tre scimmiette.
( dati raccolta rifiuti differenziati afferenti l’anno 2020.Fonte dati ISPRA)