Tante le presenze delle famiglie interessate ad iscrivere i propri ragazzi e molti gli ospiti intervenuti in via Olmata per la presentazione dell’offerta formativa del terzo Istituto Comprensivo di Nettuno.
Diversificati i progetti che coinvolgono le classi: dalla psicomotricità e la lingua inglese nella Scuola dell’infanzia alle certificazioni Cambridge e DELF per la Scuola Secondaria, dal Coding e lo sport per la Primaria ai campionati studenteschi e ai corsi di Latino e potenziamento di matematica per la Secondaria, e ancora il teatro, il progetto di lettura, la letteratura e l’insostituibile coro di Istituto “Andante con brio”.
Ad impreziosire l’esposizione del curricolo e della progettualità di istituto alcunli ex alunni che hanno raccontato la propria esperienza all’Ennio Visca , definendola significativa e altamente formativa. Tra tutti, Gianluca Re, giovane che si è distinto per la sua attitudine per la logica e campione nei giochi matematici, alla Bocconi di Milano prima e finalista a Parigi poi, laureato in matematica e alle prese con un dottorato di ricerca in informatica e Antonio Taurelli, che non ha potuto presenziare ma ha inviato un’intervista in cui ha raccontato come un percorso di studi sulla legalità, promosso dalla Scuola, in collaborazione con un gruppo di ex magistrati appassionati, abbia giocato un ruolo importante nella sua formazione e nella scelta dei futuri studi in Legge che lo hanno reso un brillante avvocato ed un cittadino molto attento alla vita politica e sociale del territorio. E diversi altri cittadini nettunesi le cui interviste sono state raccolte da alunni e insegnanti all’interno di un progetto che coniuga storia ed educazione civica.
Hanno preso parte all’evento vari esponenti dell’associazionismo nettunese, una fra tutte Paola Fumi, dell’associazione “La Tamerice”, con cui l’istituto collabora da anni e che porta avanti il progetto “Il filo della memoria: I nonni raccontano” per sensibilizzare i ragazzi sulle discriminazioni razziali e far conoscere loro la nostra storia più recente grazie alla testimonianza diretta o indiretta della Shoah.
E infine sono intervenute le dottoresse Emanuela Lopez e Alessia Altieri che hanno presentato lo Sportello Psicologico e le attività nelle classi per contrastare dinamiche relazionali disfunzionali e prevenire il bullismo.
La Dirigente Scolastica nel suo saluto ai genitori ha presentato la Mission dell’Istituto, imperniata sull’apprendimento significativo, il rispetto delle intelligenze e dei sentimenti degli studenti, pensando la didattica come relazione, ponendo al centro lo studente come persona e come futuro cittadino attivo nella società.
La Dirigente inoltre ha rassicurato le famiglie sulle condizioni strutturali del plesso di via Olmata in cui sono in atto lavori di ammodernamento e riqualificazione, a cominciare dalle aule e i bagni. I lavori procedono bene ma -continua la Dirigente- si chiede all’amministrazione comunale uno sforzo maggiore per consentire alle nove classi attualmente allocate in via della Liberazione di rientrare in via Olmata.
La Dirigente assicura che terrà alta l’attenzione affinché l’istituto sia rimesso in condizioni di ospitare in locali sicuri e funzionali i ragazzi e tutta la comunità scolastica perché è paradossale avere ingenti fondi per arredi didattici innovativi mentre i locali non sono ammodernati da decenni.
I fondi che il PNRR ha destinato all’Istituzione Scolastica saranno utilizzati proprio per rendere gli ambienti didattici polifunzionali e flessibili. La rete internet è stata ulteriormente potenziata e le nuove tecnologie sono al centro delle metodologie didattiche per attuare una didattica inclusiva che garantisca pari opportunità e il successo formativo di ciascuno studente.
I ragazzi in prima persona sono impegnati con i loro professori in progetti di abbellimento dell’edificio scolastico ed è in programma una convenzione con il liceo Picasso, il cui Dirigente M. Scotto Di Tella ha dato disponibilità all’interno dei PCTO per la realizzazione di alcuni murales a Santa Barbara e in via Olmata. Uno sforzo congiunto dunque che potrà restituire ai ragazzi la loro amata scuola più bella e accogliente perché educare alla bellezza significa coinvolgere i bambini e i ragazzi a migliorare il loro spirito critico, e suscitare in essi la voglia di tutelare, custodire, imitare ciò che ritengono bello.