Quello che si sta chiudendo è stato un anno molto difficile, siamo partiti a febbraio con la maxi operazione tritone contro la ndrangheta ad Anzio e Nettuno e qualche giorno dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Abbiamo chiuso “in bellezza” o meglio “in tristezza” con lo scioglimento per mafia dei due Comuni del litorale che con i Commissari, si spera, saranno riportati sulla via della legalità, la guerra che continua con i morti e la crisi economica, e con le ragazze e i ragazzi iraniani arrestati e uccisi perché chiedono la libertà.
Un anno difficile per i molti che ancora non si sono ripresi dalla crisi della pandemia e che non vedono un futuro certo all’orizzonte.
Violenza, corruzione, soprusi, indifferenza verso i più deboli, sono solo la parte negativa dell’agire umano. Basta non arrendersi, non rassegnarsi? Non lo sappiamo, ma non vogliamo rinunciare a fare la nostra parte. Perché la speranza resta e se “un altro mondo è possibile” (un vecchio slogan ma sempre attuale) possiamo essere solo noi cittadini, donne e uomini, gli artefici del cambiamento. Un cambiamento necessario per noi, per il pianeta e le future generazioni.
In questi dodici mesi, la nostra redazione ha cercato di raccontare al meglio delle sue possibilità quello che ci circonda, a 360°, con il solo obiettivo di attenersi alla verità e informare su fatti di cronaca, sulla presenza delle mafie nei nostri territori, sui politici corrotti, su ciò che non va, ma anche notizie positive cercando di valorizzare chi nel sociale, nei servizi pubblici, ma anche nelle istituzioni lavora per il bene comune e chi con il proprio talento e onestà porta lustro alle nostre comunità.
A tutti i lettori di Inliberauscita a chi ci segue con passione, a chi ci critica, a quelli che spingono a migliorare, dal direttore e dalla redazione vi giunga un caloroso augurio di buon anno.