Era esattamente un anno fa quando gli investigatori del Commissariato di Anzio e Nettuno eseguirono quattro arresti, su ordine del Gip del Tribunale di Velletri, scoprendo come anche il Comune di Nettuno (pochi mesi prima stesso provvedimento era toccato ad una impiegata del Comune di Anzio) si fosse trasformato in una maxi centrale per far ottenere a colpi di mazzette la cittadinanza a centinaia di cittadini brasiliani. Agli arresti domiciliari finirono la funzionaria dell’ufficio anagrafe di Nettuno, la responsabile di un Caf della zona e due mediatori culturali di nazionalità brasiliana. Un vero e proprio traffico di cittadinanze illecite, concesse a circa 500 immigrati di nazionalità brasiliana, basato sull’attestazione di residenze fittizie dei diretti interessati ad Anzio e Nettuno o sulla certificazione dell’esistenza di avi immigrati anni addietro dal nostro Paese. Ora il Comune di Nettuno retto da una Commissione Prefettizia è stato costretto a mettere in campo un vera task force, un gruppo di lavoro predisposto dalla Dirigente del settore dott.ssa Camarda, per esaminare una per una le centinaia di pratiche riguardanti le procedure, andando a verificare le residenze, le eventuali discendenze e le attestazioni prodotte, un lavoro che comporterà anche l’annullamento delle cittadinanze italiane per “insussistenza dei requisiti” e che si concluderà con la pubblicazione dei provvedimenti sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana.