Anzio. 21 marzo, il Chris Cappell ha celebrato la Giornata alla memoria delle vittime delle mafie

Parlare di mafie, in due Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, nella giornata nazionale dedicata alla memoria e all’impegno delle vittime innocenti delle mafie. Il tema è stato affrontato questa mattina in una conferenza al Liceo Chris Cappel di Anzio. Invitati a confrontarsi sull’argomento dalla Dirigente Dott.ssa Daniela Pittiglio: Il Prefetto Antonio Reppucci presidente della Commissione prefettizia del comune di Nettuno e in collegamento video il Sostituto procuratore Antimafia di Palermo Rita Fullantelli, progetto realizzato grazie all’impegno della  Prof.ssa Roberta Pascali.

In questa giornata-ha detto nel suo intervento il Prefetto Reppucci– ricordiamo persone note ed importanti e persone meno note che hanno perso la vita per mano di efferati criminali. Ricordiamo Falcone Borsellino, Livatino, Cassarà e a il personale delle scorte. Ma anche le donne di mafia che poi si sono riscattate e liberate da quella morsa delle famiglie mafiose e che per questo sono state uccise. Anche ad Anzio e Nettuno c’è bisogno di un risveglio delle coscienze, per riscattare l’onore di queste due cittadine. Per questo- ha aggiunto- occorre fare rete tra: associazioni, scuole, parrocchie, famiglie e istituzioni per compiere una svolta. La mafie camorra ‘ndrangheta ecc  sono un problema che riguarda le coscienze individuali e collettive cioè l’intera società”.

Il Magistrato Antimafia Rita Fullantelli nel suo intervento ha parlato dell’importanza dei collaboratori di giustizia, che svelano al magistrati le trame e le ramificazioni delle cosche, “la legge in merito segna un salto nel sistema giudiziale dello stato, questa legge purtroppo è stata approvata soltanto dopo le stragi di mafia. Falcone Borsellino erano un problema per cosa nostra. La mafia pensava che uccidendo i magistrati la lotta alla mafia si sarebbe indebolita. Ma così non è stato, altri magistrati e altri esponenti delle forze dell’ ordine hanno preso il loro posto nella lotta al crimine”. Rispondendo ad una domanda degli studenti ha detto: “Le intercettazione sono uno strumento fondamentale per la lotta alla mafia e al crimine, ora la politica cerca di bloccarle. È chiaro che l’intercettazione serve per il processo, non per la divulgazione pubblica è anche vero che tutti hanno diritto ad essere informati ma non quel che riguarda la vita privata dei soggetti intercettati”.

La dirigente Pittiglio con il prefetto Reppucci
La dirigente Pittiglio con il prefetto Reppucci