Giornata della libertà di stampa.
Appello alla città di Roma e al sindaco Roberto Gualtieri “Roma conceda la cittadinanza onoraria a Julian Assange”
La Rete NoBavaglio – liberi di essere informati da tempo sostiene le iniziative promosse – al fianco della Fnsi, Amnesty Italia, Articolo 21, Usigrai, Odg, Free Assange Itali, Italiani per Assange, Anpi – perché si metta fine alla persecuzione e sia liberato Julian
Assange: informare non è un reato.
Oggi rilanciamo la richiesta rivolta da tante associazioni al sindaco Roberto Gualtieri, agli assessori e al consiglio comunale capitolino perchè venga conferita la cittadinanza onoraria a Julian Assange: un gesto di umanità ma anche un segnale forte in difesa della libertà d’informazione, che, per chi come noi ne ha fatto il centro della sua azione, rappresenta un pilastro della democrazia, tanto più importante in un periodo di guerra e di tensioni internazionali come quello che il mondo sta attraversando.
Julian Assange, fondatore di Wikileaks, dal 2019 è detenuto nel carcere britannico di Belmarsh, in attesa di estradizione negli USA, dove rischia fino a oltre 150 anni di carcere, accusato di aver divulgato informazioni sensibili per la sicurezza nazionale, senza che sia mai stato dimostrato che tali informazioni abbiamo messo in pericolo delle vite umane.
Eppure il numero e l’autorevolezza delle istituzioni e degli organismi internazionali e delle figure che hanno preso posizione per la sua liberazione non dovrebbero lasciare adito a dubbi.
Dopo averlo visitato in prigione nel 2019 l’inviato dell’ONU Nils Melzer ha dichiarato che Assange mostrava “tutti i sintomi tipici di una prolungata esposizione a tortura psicologica” e si è detto contrario all’estradizione, mentre l’anno scorso Michelle Bachelet, Alta commissaria ONU per i Diritti Umani, incontrando la moglie e i legali, ha espresso preoccupazione per l’impatto di questa vicenda sulla libertà d’informazione.
Anche la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, all’interno di una lettera inviata al Ministro degli Interni del Regno Unito, Priti Patel, ha osservato “consentire l’estradizione di Assange su questa base avrebbe un effetto raggelante sulla libertà dei media e, in ultima analisi, potrebbe ostacolare la stampa nello svolgimento del suo compito di fornitore di informazioni e di guardia pubblica nelle società democratiche”.
Agnés Callamard, segretaria generale di Amnesty International ha chiesto al Regno Unito di annullare l’estradizione e agli USA di far cadere le accuse, così che Assange possa essere liberato. Il premio Nobel per la pace Adolfo Maria Perez Esquivel ha parlato di “politica repressiva, che viola il diritto alla libertà di stampa, puntano a controllare i mezzi di comunicazione”.
L’Ordine nazionale dei giornalisti e 19 sindacati dei giornalisti europei, tra cui la FNSI italiana, hanno accolto Assange tra i propri iscritti. Ma pare che quest’ondata di appelli a suo favore e di solidarietà internazionale senza precedenti non sia sufficiente a smuovere la politica.
*Per queste ragioni ci uniamo alla richiesta inviata ai consiglieri comunali di Roma da Articolo21, Free Assange Italia, Italiani per Assange e La mia voce per Assange. E lanciamo questo appello al sindaco Roberto Gualtieri auspicando un suo intervento diretto perché sia concessa la cittadinanza onoraria a Julian Assange. Lo stesso appello lo rivolgiamo ai presidenti dei municipi perché promuovano atti simili per fare in modo che Assange si possa sentire, in ogni quartiere, cittadino di Roma.*
L’appello è promosso da Rete NoBavaglio