Litorale romano. Pericoli in mare, tanti i salvataggi in extremis

In estate, in particolar modo con il caldo intenso di queste settimane, un bel bagno in mare rappresenta uno dei momenti di refrigerio più graditi, ma è cronaca di tutti i giorni quella che vede il litorale a sud di Roma teatro di salvataggi estremi in mare. Persone che una volta entrate in acqua vengono trascinate dalla corrente. Succede a Nettuno nel tratto di mare davanti il Santuario, è successo nei giorni scorsi a Torvaianica, ad Anzio nel tratto di mare tra gli stabilimenti Blu bay e Sole e luna, ieri sempre ad Anzio alle grotte di Nerone, dove una donna si è trovata in difficoltà, aiutata per fortuna dai bagnanti che hanno fatto una catena umana per riportarla sulla riva.

Si sa quando il mare è mosso non bisogna avventurarsi e i bagnini hanno un bel da fare a convincere i bagnanti a non rischiare.

Occorre quindi, non tuffarsi se non si conoscono le caratteristiche del fondale dove ci si vuole tuffare, e soprattutto prestare attenzione alla correnti di risacca, chiamata anche correnti di reflusso o di ritorno. Che si creano tra banchi di sabbia o tra i moli o scogliere artificiali. Queste possono rappresentare un pericolo mortale.

Cos’è la corrente di risacca
La corrente di risacca è un flusso di ritorno a volte non percepibile dalla riva che nel giro di pochi istanti può trascinare l’ignaro bagnante verso il largo, a volte pochi metri bastano per arrivare dove non si tocca e la corrente è più forte.

Quindi quando il mare è mosso è meglio non correre i rischi.