La lista dei viceministri e dei sottosegretari potrebbe creare fibrillazioni all’interno dei partiti della maggioranza dove in tanti cercano una poltrona di lusso e quindi hanno l’aspettativa di entrare al governo. Il caso di Forza Italia, Berlusconi pretende una sorta di ‘risarcimento’ in “posti”: una buona parte del partito azzurro ‘difende’ la posizione del deputato Mangialavori che però potrebbe rimanere fuori dall’elenco, così come l’altro azzurro Cappellacci. Dovrebbero essere tre i viceministri forzisti: Sisto alla Giustizia, Barelli agli Interni e Valentini al Mise. Per gli altri nomi spettanti a FI alla fine potrebbero spuntarla, oltre a Perego (alla Difesa) e Casasco (Mef), le azzurre Siracusano, Savino e Bergamini. Barachini dovrebbe avere la delega all’Editoria.
Nella Lega sono in tanti a essere ‘iscritti’ alla corsa delle poltrone: sicuri di un posto Rixi (viceministro alle Infrastrutture) e Molteni (agli Interni). In ballo per un ruolo Freni (Mef o Mise), Durigon (Lavoro), Gava (Transizione energetica), Ostellari o Morrone (Giustizia), Borgonzoni (Cultura). Possibili Sasso (Istruzione) e Bitonci.
Mentre per Fdi si fanno i nomi, tra gli altri, di Ferro (Mezzogiorno), Frassinetti (Istruzione), Delmastro (Giustizia), Gemmato (Salute), Bignami (Mise). Cirielli dovrebbe diventare vicemistro agli Esteri e Leo al Mef