“Giustizia non è stata fatta”. Con una piazza Fontana gremita, Milano ieri ha ricordato le vittime della strage al Banco Nazionale dell’Agricoltura che, il pomeriggio del 12 dicembre 1969, causò la morte di 17 persone. Ma i nomi che vengono letti dal palco sono 18, con un lungo applauso che ricorda Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico morto nella notte tra il 15 e il 16 dicembre mentre si trovava nella sede della Questura di Milano.
“Sono trascorsi 53 anni dal feroce attentato che provocò nel cuore di Milano morti e sofferenze, sconvolgendo la coscienza del popolo italiano, con l’intento di minacciare le istituzioni della Repubblica. Avvertiamo il dovere di ricordare, con la stessa intensità di sempre, l’impegno di cui Milano per prima fu interprete e che consentì al Paese intero di sconfiggere le strategie eversive neofasciste e le bande terroristiche di ogni segno che insanguinarono la non breve stagione che seguì alla strage. Fu una delle terribili prove da cui la Repubblica seppe uscire rafforzata nei suoi valori costituzionali e nell’unità del suo popolo”. È il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage di Piazza Fontana.
il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha detto “Siamo qua soprattutto per i familiari delle vittime e per ribadire che giustizia, alla fine, non è stata fatta“. E se la ricerca della verità è ormai “difficile” perché “molti dei protagonisti non ci sono più“, la giustizia “deve provare in tutti i modi a fare il suo corso”.