La vergogna nascosta nel decreto bollette

Il cosiddetto decreto bollette da ieri è divenuto legge, grazie al voto di fiducia ottenuto in Parlamento. Un decreto che lascia pensare a chissà quali aiuti ai nostri concittadini e che invece cela una norma che salva gli evasori fiscali. Infatti il governo Meloni, come tutti i governi di centrodestra, che non si ricordano di certo per la lotta all’evasione fiscale, ha proseguito su questa strada, depenalizzando ulteriormente questo reato, praticamente annullandolo. D’ora in poi infatti, qualora scoperti, gli evasori fiscali potranno evitare un processo semplicemente pagando quanto avrebbero dovuto pagare. Una vera e propria assurdità, che renderà il pagare le tasse una scommessa alla roulette. Se esce il rosso l’hai fatta franca, se esce il nero paghi il dovuto e si farà finta di nulla. Un errore, ovviamente voluto, probabilmente per strizzare l’occhio a questo tipo di elettorato, che non solo disincentiva il normale pagamento delle imposte, penalizzando ulteriormente chi già le paga, ma che avrà anche il pessimo risultato di creare incertezza sulle entrate tributarie, a svantaggio dei servizi necessari come ad esempio la sanità e la scuola. In pratica da domani le tasse le pagheranno sicuramente dipendenti e pensionati mentre coloro che nelle altre categorie seguiteranno a pagarle verranno guardati come allocchi dai loro colleghi, che invece tenteranno la fortuna al tavolo da gioco, sapendo che i controlli non sono poi così tanti e che in fondo poi il governo Meloni tifa per loro. Una grande vergogna che si assomma agli assalti quotidiani ai posti di potere ed alle continue dichiarazioni retrive e reazionarie su diritti e libertà del governo più a destra della storia del nostro Paese.

Roberto Alicandri