Approvato il Decreto PA, Il testo prevede meno controlli della Corte dei Conti sui progetti del Pnrr

Il governo allenta i controlli anticorruzione. Eliminato il controllo concomitante della Corte dei Conti e prorogato lo scudo erariale che limita la responsabilità erariale di amministratori pubblici. 

Con 103 voti favorevoli, 72 contrari e 1 astenuto l’Aula del Senato ha approvato la fiducia posta dal governo sul decreto Pa, che è quindi convertito in legge. Il testo, sul quale è stata posta la fiducia anche alla Camera, prevede una serie di misure a partire dall’eliminazione del cosiddetto “controllo concomitante” della Corte dei Conti sui progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano complementare. Ma anche la proroga di un anno, dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024, dello “scudo erariale” che esclude il danno erariale per i pubblici funzionari o per chi gestisce denaro pubblico in caso di colpa grave.

Queste due misure, contestate dall’opposizione ma anche dall’associazione dei magistrati contabili, sono state inserite nel corso dell’esame di Montecitorio. Oggetto di scontro tra maggioranza e opposizione è stata, appunto, anche la proroga di un anno dello “scudo erariale” che limita la responsabilità erariale di amministratori, dipendenti pubblici e privati cui è affidata la gestione di pubbliche risorse ai danni causati dalle condotte poste in essere con dolo, escludendo quindi ogni responsabilità per colpa grave. La misura, già in vigore fino al 30 giugno 2023, con l’obiettivo di ridurre il fenomeno della “paura di firma”. Con l’approvazione definitiva del decreto Pa la misura viene prorogata fino al 30 giugno 2024.

E ancora il testo contiene anche il rafforzamento degli organici della Pa nelle sue diverse articolazioni centrali e territoriali, con particolare riguardo alle strutture e agli uffici preposti all’attuazione del Pnrr, la possibilità per le amministrazioni che sono qualificate come “soggetti attuatori” del Pnrr di conferire a personale esterno incarichi dirigenziali oltre i limiti previsti, disposizioni in materia di concorsi per il reclutamento di personale, facoltà alle Regioni, senza aggravio di spesa, di applicare la disciplina statale in materia di uffici di diretta collaborazione. Ma anche misure urgenti per l’attuazione del grande progetto Pompei e una riserva di posti pari al 15 per cento nelle assunzioni di personale non dirigenziale ai volontari che hanno concluso il servizio civile universale.