Aprilia è un territorio difficile dove convivono aree agricole di pregio con impianti di trattamento rifiuti autorizzati, impianti industriali impattanti tra i cittadini, miasmi di ogni genere che continuano ad ammorbare e siti inquinati per i quali la bonifica non è mai arrivata.
L’attivazione della VAS disposta dal Presidente della Provincia con il decreto n. 78 del 22 novembre per i tre siti individuati dal Commissario per l’emergenza rifiuti, Illuminato Bonsignore, per ospitare una discarica, non fa altro che aggiungere nuove preoccupazioni ai cittadini di Aprilia.
Il rischio che il territorio apriliano possa venire condannato ad ospitarne una c’è e la politica, che avrebbe dovuto dare risposte, non ha provveduto a tutelare i territori da questa ulteriore eventuale problematica.
Non siamo per nulla sorpresi poiché l’amministrazione Terra, che è bene ricordare amministra da circa tredici anni, non solo non ha inserito nessun vincolo di tutela sul nostro territorio, ma nella conferenza dei sindaci, nella quale non ha avuto nessun peso politico e decisionale, ha ottenuto l’eccellente risultato di ritrovarsi nella rosa delle località atte ad ospitare una discarica di rifiuti.
Abbiamo seguito con interesse gli incomprensibili tecnicismi, ritardi e rinvii, che hanno fatto scivolare tutto verso il commissariamento.
Le civiche di maggioranza su tematiche importanti come ambiente e rifiuti sono state carenti e non hanno prodotto risultati positivi.
Nell’amministrazione provinciale, nel 2018, l’allora e attuale consigliere Vincenzo Giovannini appose la sua firma sul Piano Provinciale dei Rifiuti dove di fatto venivano individuate le aree idonee ad ospitare una discarica, tutte situate nel nord pontino, condannando l’intera area, con Aprilia al centro, a diventare un vero e proprio polo dei rifiuti. Leggiamo sugli organi di stampa locale che la maggioranza non arretra di un millimetro nel “difendere” il territorio, ma a nostro avviso negli anni ha arretrato di metri sulla questione del trattamento e smaltimento rifiuti.
La questione è politica e ci chiediamo quali siano le motivazioni che hanno spinto il Presidente Stefanelli, esponente del Terzo Polo, ad accelerare l’iter autorizzativo. I cittadini devono avere conoscenza che queste sono state e saranno le scelte politiche che impattano ora sul territorio e lo faranno ulteriormente in futuro.
Ci preme sottolineare l’importanza delle criticità anche sul piano sanitario. Serve, a nostro parere, un nuovo rapporto epidemiologico su Aprilia, per analizzare frequenza e distribuzione delle malattie nella popolazione. Aprilia, purtroppo, è la città che ha la percentuale di alcune patologie neoplastiche più alte di tutto il Lazio; pur non essendoci una riconducibilità diretta a fattori di natura ambientale, la presenza di diversi impianti industriali e di rifiuti, e tra questi ben tre aree ad altissima priorità in termini di bonifica rende necessario un’analisi completa, attenta e puntuale.
Senza nessun vincolo a tutela, e una vera politica di riduzione dei rifiuti con una loro gestione più sostenibile, ci troveremo sempre in emergenza e circondati da mega impianti di trattamento, sproporzionati, e da discariche.
L’obiettivo dovrebbe essere la piena sostenibilità del ciclo, Aprilia non può diventare il polo industriale dei rifiuti e pensare di collocare una discarica su questo territorio rappresenterebbe un vero affronto verso i cittadini.
Con questo comunicato ribadiamo il nostro NO e una ferma opposizione alla ipotesi di insediamento di un impianto di smaltimento nei territori dell’area nord della provincia, dove sono già presenti numerosi siti di trattamento rifiuti.
Grillini Apriliani e Cittadini Pentestellati