Il Comune di Nettuno verso l’acquisizione della proprietà dietro il Santuario confiscata alle mafie

Potrebbe essere giunto ad un punto di svolta il destino quello che è ritenuto il maggiore luogo di degrado nel Comune di Nettuno. Stiamo parlando dello scheletro in cemento e dei terreni adiacenti dietro al santuario di Santa Maria Goretti.

È intenzione infatti della Commissione prefettizia che guida il Comune di Nettuno dopo lo scioglimento per mafia, di entrare in possesso dei lotti che anni fa furono sequestrati ad un imprenditore collegato alla criminalità. I beni oggi fanno capo all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Il Prefetto Antonio Reppucci

“Si tratta di circa 24 mila metri quadri appartenenti a due società- spiega il Prefetto Antonio Reppucci che guida la commissione straordinaria del comune di Nettuno- lo scorso 26 giugno abbiamo partecipato a una riunione preliminare. E Il 13 luglio ci sarà la conferenza dei servizi istruttoria con Prefettura di Roma e Agenzia nazionale beni confiscati, nella quale manifesteremo il nostro interesse ad acquisire quei beni da destinare a fini sociali o istituzionali”. “Molto probabilmente lo scheletro in cemento dovrà essere abbattuto visto lo stato di degrado in cui versa il manufatto- continua Reppucci- è certo che faremo il possibile per eliminare quello che ritengo sia un biglietto da visita negativo per la città”.

Un primo passo, ma importantissimo per la città,  quello che sta per compiere la Commissione prefettizia, occorreranno mesi fino a giungere all’acquisizione definitiva del bene, (oggi abbandonato e teatro di spaccio e attività illegali). Il passo successivo sarà quello di trovare i finanziamenti per rendere questo luogo finalmente degno di un paese turistico come Nettuno merita.