La polizia di Stato su richiesta della Direzione distrettuale antimafia sta eseguendo misure cautelari per associazione di stampo mafioso, estorsione, usura e intestazione fittizia di beni. In corso anche un maxisequestro antimafia di beni ai fini della confisca per 20 milioni di euro, su proposta del procuratore della Repubblica e del questore di Roma.
Oltre 150 poliziotti del Servizio centrale operativo, della Squadra mobile di Roma e del commissariato Romanina stanno eseguendo l’ordinanza di misure cautelari personali e reali emessa dal gip del Tribunale di Roma nei confronti di appartenenti al clan. Contestualmente è stata data esecuzione al decreto di sequestro di beni ai fini della confisca emesso dal Tribunale di Roma – Sezione delle misure di prevenzione. I dettagli dell’operazione, denominata `Noi proteggiamo Roma´, saranno illustrati in mattinata dal procuratore Michele Prestipino Giarritta, il direttore centrale anticrimine Francesco Messina e il questore di Roma Carmine Esposito.
Oltre alle ordinanze, è stato eseguito il decreto di sequestro di beni ai fini della confisca, emesso dal Tribunale di Roma–Sezione delle Misure di Prevenzione per un valore di circa 20 milioni di euro.
“L’operazione è importante non soltanto per l’aspetto repressivo in quanto tale perché colpiamo il gruppo mafioso dei Casamonica, noti a Roma da tempo e che avevano colonizzato la parte Sud-Est della Capitale e in parte anche i Castelli” ha commentato all’Adnkronos Francesco Messina, direttore centrale anticrimine della Polizia.
“A parte l’aspetto repressivo puro, che ha portato alla contestazione del 416 bis per questi soggetti considerati come appartenenti a un clan di mafia locale, c’è un aspetto importante che è quello patrimoniale perché abbiamo per la prima volta utilizzato un modello operativo che prevede anche l’intervento della Divisione anticrimine accanto alla Squadra mobile e quindi del Servizio Centrale anticrimine accanto allo Sco”, ha chiarito il direttore centrale anticrimine della Polizia.
“Abbiamo eseguito un sequestro per un ammontare di 20 milioni di euro grazie a una misura di prevenzione irrogata dal giudice competente su proposta congiunta del questore e del procuratore di Roma – ha spiegato Messina – C’è un modello operativo nuovo in questa operazione, è la prima volta che si agisce con una proposta congiunta e un sequestro congiunto a Roma”.
“La proposta di misura di prevenzione patrimoniale riguarda beni immobili, beni societari e oltre 140 conti correnti e ci ha consentito di portare via a questi soggetti ben 20 milioni di euro. Non è una cosa da poco perché se noi attingiamo alla provvista in nero e colpiamo il patrimonio, rendiamo difficile la prosecuzione della vita del clan – ha sottolineato Messina – Loro hanno bisogno di soldi per mantenere i carcerati, per mantenere le famiglie, per pagare i difensori. Se colpiamo questo noi contribuiamo ad avere dei risultati che sono utili a eradicare il fenomeno, piuttosto che soltanto a neutralizzarlo”.