In particolare, sono nove le persone oggi iscritte nel registro degli indagati: fra queste spicca il nome di Giuseppe “Pino” Simeone, 63enne consigliere regionale di Forza Italia e presidente della commissione Sanità della Pisana, nonché ex consigliere comunale di Formia. Gli altri indagati sono Carlo Amato (imprenditore 60enne), Pasqualino Monti (46enne oggi presidente dell’autorità portuale di Palermo ed ex presidente dell’autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta), Dante Novello (67 anni) e Raffaella Pepe (59 anni) dirigenti della Regione Lazio, Marco Acciari (56 anni) funzionario regionale, Marilena Terreri (67enne ex dirigente del Comune di Formia), Ferruccio Bonaccioli (71enne ex capo ufficio gare dell’autorità portuale), Luciano D’Orazio (imprenditore 68enne).
Al centro dell’indagine proprio l’imprenditore Carlo Amato la cui società Icem srl con sede a Minturno fu oggetto di un’interdittiva antimafia emessa il 21 novembre 2013 dalla Prefettura di Latina, su richiesta della Prefettura di Crotone, in ragione delle indagini svolte dai Carabinieri sui lavori per il porto in località Le Castella, nel Comune di Isola Capo Rizzuto. All’imprenditore tra il 2007 e il 2011 risultavano essere stati affidati ad alcune imprese che facevano riferimento all’imprenditore ciociaro, diversi appalti di edilizia portuale.
Il molo sui ruderi del porto Neroniano
Alla ditta di Carlo Amato era stato affidato l’appalto per la realizzazione del molo in cemento sui ruderi del porto neroniano. Secondo quanto riportato dal quotidiano Latina Oggi ” La dirigente Regionale Pepe avrebbe accettato denaro ed altre utilità per consentire alla Icem di eseguire una variante durante i lavori del molo al porto neroniano di Anzio”.
E’ giusto ricordare che nel 2013 prima del’inizio dei lavori, l’allora esponente ecologista Claudio Pelagallo, (ora direttore del nostro quotidiano inliberauscita) aveva evidenziato con denunce ed esposti il rischio costituito dall’assurda realizzazione del molo in cemento su una zona archeologica delle grotte di Nerone. Senza dimenticare tutto il lavoro svolto dal Comitato tutela Villa e Grotte di Nerone, dal 2013 al 2016. Un lavoro di denunce, accessi agli atti, riunioni nelle commissioni regionali preposte.
La reazione del Consigliere Simeone
“In relazione agli articoli di stampa relativi all’inchiesta della Procura di Roma, posso dire di essere totalmente estraneo ai fatti; allo stato, non sussiste alcuna richiesta di rinvio a giudizio; solo nei giorni scorsi, per mezzo del mio difensore ho potuto presentare una memoria in cui ho avuto per la prima volta l’occasione di evidenziare la mia assoluta estraneità alla vicenda“. Con queste parole, il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone è intervenuto rispetto all’inchiesta della Procura di Roma.