Ecomafie. 9 arresti, cambiavano il codice identificativo per riclassificare i rifiuti

Traffico illecito di rifiuti, da Frosinone a Cisterna per finire a Colleferro 

Il 23 giugno del 2019 un maxi incendio devastava la Mecoris di Frosinone. Dalle indagini sul rogo, Squadra mobile e Carabinieri forestali, coordinati Direzione antimafia, sono arrivati però a scoprire altro. Dietro l’azienda specializzata nello smaltimento e nel trattamento di rifiuti speciali e industriali si nascondeva in realtà un’associazione a delinquere specializzata nel traffico illecito. Nove arresti, tra cui due imprenditori, uno ciociaro e uno campano, accusati di essere al vertice del presunto sodalizio criminale. Dalla Campania venivano fatti uscire illegalmente i rifiuti urbani. Bastava cambiare il codice identificativo e riclassificarli come speciali. Senza alcun trattamento venivano stoccati nel sito di Frosinone e da qui, grazie a un altro imprenditore compiacente, a Cisterna di Latina, per finire poi nella discarica di Colleferro.
Neppure la distruzione dello stabilimento ciociaro aveva interrotto il traffico, hanno ricostruito gli inquirenti. Aviano, in Friuli, la sede scelta per continuare gli affari in un capannone tra l’altro più grande, dove venivano ammassati, facendoli passare per plastica e gomma, rifiuti di ogni genere provenienti da diverse regioni. unico obiettivo: il profitto.