Processo Colarieti, la moglie accusa l’ex assessore

La donna ha negato davanti al giudice di aver firmato per il leasing con cui è stata acquistata la Mercedes in uso all’ex delegato ai Servizi sociali

di Elisabetta Bonanni

L'aula di Tribunale in cui si è discusso il processo Colarieti

E’ stata la moglie di Italo  Colarieti, Lucrezia Scuderi, la protagonista indiscussa dell’udienza al processo che vede imputati oltre all’ex assessore ai Servizi sociali anche il dirigente del comune che operava con Colarieti, Angela Santaniello e Augusto De Bernardinis, titolare della Rainbow, società che si occupa del trasporto di ragazzi disabili e che, secondo l’impianto accusatorio della Procura, farebbe capo sempre a Colarieti.  La Scuderi, che da Colarieti si sta separando, è stata ascoltata subito dopo l’esperto di informatica che ha lavorato sui dati contenuti nel computer sequestrato agli imputati nel mese di novembre del 2012, quando scattarono i provvedimenti di arresto per tutti e tre. La deposizione della donna, a sorpresa, è stata tutt’altro che amichevole. Gli imputati, lo ricordiamo, sono accusati di aver concorso nel favorire l’azienda considerata vicina a Colarieti, con proroghe al servizio di trasporto concesse dal Comune in assenza di bando di gara. Mentre l’esperto informatico ha semplicemente certificato “l’estrazione” a termini di legge dei dati contenuto dal computer, la moglie di Colarieti è stata interrogata dal Pubblico ministero. La donna ha ammesso di aver lavorato per un breve periodo alla Rainbow, nel 2009, anche se risulta assunta dall’azienda dal lontano 2006. “Non ne sapevo nulla – ha detto – ha fatto tutto mio marito. Ho lavorato pochissimo con loro, poi ho fatto la mamma”. Era stata assunta a sua insaputa – ha chiesto il pubblico ministero alla donna – che ha confermato di non sapere nulla né delle date di assunzione  al lavoro né di incarichi dirigenziali ricoperti nella Raimbow. La donna ha ammesso invece la sua partecipazione ai vertici dell’altra società di Colarieti, La Francescana, ma anche qui il suo incarico pur prestigioso, sarebbe stato solo di facciata. “Ha sempre deciso tutto lui – ha detto – io non avevo alcun potere”. La donna ha poi confermato lo stretto rapporto di amicizia e fiducia tra suo marito e il Presidente della Rainbow, Augusto De Berardinis, con cui passava moltissimo tempo insieme e che era stato inserito anche nella gestione della Francescana. Il Pm infine ha fatto chiarezza sulla Mercedes in uso a Colarieti e acquistata in leasing a nome della moglie in un concessionario di Anzio. “La macchina – ha detto la donna – non è mai stata nelle mie disponibilità e non ho firmato nulla per comprarla. Ce l’aveva Italo – ha concluso – e questo è tutto quello che so”. E’ rimasta a margine dell’udienza la dirigente Santaniello, presente in aula accompagnata dal marito, con cui la moglie di Colarieti non ha mai avuto a che fare. La prossima udienza del procedimento è stata fissata per il 24 aprile.