Ecomostro al Porto di Nettuno, condannato Giuliano Valente

L’esponente del Pdl dovrà scontare 10 mesi di reclusione con sospensione della pena. Lui e il dirigente Quatrini dovranno risarcire il Comune per danno di immagine e ambientale. Assolto il tecnico comunale Capocaccia

di Elisabetta Bonanni

Un'immagine delle banchine del Porto di Nettuno

Erano sotto processo con le accuse di Abuso d’ufficio, false certificazioni e abuso edilizio l’ex Amministratore delegato della Marina di Nettuno e consigliere comunale del Pdl Giampiero Valente, l’ex dirigente comunale Alessandro Quatrini (che aveva predisposto gli atti per i lavori che hanno poi portato alla realizzazione della piscina, dell’ampliamento della banchina e al cosiddetto ecomostro, tutti sovradimensionati rispetto al progetto originario) ed il tecnico del Comune di Nettuno Roberto Capocaccia. Il Pubblico Ministero Travaglini, che ha contestato la legittimità dell’iter messo in piedi per arrivare alla realizzazione delle opere, ancor prima dell’abuso edilizio per le difformità, ha chiesto la pena detentiva di un anno e sei mesi per Quatrini, di due anni e due mesi per Valente e l’assoluzione per Capocaccia dopo aver illustrato sinteticamente la sua storia su abusi e irregolarità che sembrano avere radici lontane.

Giuliano Valente

Nell’aula del Tribunale di Velletri era presente anche l’avvocato del Comune di Nettuno, che si è costituito contro i tre imputati, chiedendo un risarcimento del danno, sentendosi tre volte vittima: prima di un abuso edilizio, poi di un danno ambientale ed infine di un danno di immagine legato all’agire del dirigente Quatrini e del tecnico Capocaccia che avrebbero “contribuito a minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni“. Appassionata la difesa del dirigente comunale Quatrini. “Al mio assistito – ha detto l’avvocato – i commissari prefettizi allora alla guida dell’ente hanno detto di avviare l’iter per la realizzazione del progetto del Porto. Per aver dato seguito ad un’indicazione cui non poteva sottrarsi, oggi si trova nei guai. Vergognosa – ha concluso – anche l’azione penale del Comune  contro un uomo che si è molto impegnato per il bene del territorio”. Ha preso poi la parola l’avvocato di Valente, che ha ripercorso tutta la vicenda, sostenendo l’adeguatezza di iter e realizzazione. Una posizione che i giudici non hanno condiviso, decidendo in fine, dopo una lunga camera di consiglio, di assolvere Capocaccia, condannare il dirigente Quatrini a 10 mesi di arresti domiciliari, con sospensione della pena, l’ ex amministratore Valente a 10 mesi dietro le sbarre, con sospensione della pena. Entrambi gli imputati dovranno risarcire il Comune di Nettuno per un importo da stabilire in un procedimento civile. La Marina di Nettuno, infine, dovrà abbattere tutte le opere ritenute abusive poiché difformi dal progetto originale.