Nei giorni scorsi l’Istituto Tecnico Commerciale e Turistico “Emanuela Loi” ha intitolato la propria Aula Magna a Francesco Senise e Gilda Rossi, i coniugi che durante la guerra ospitarono nel proprio podere situato nel quartiere Cioccati di Nettuno, oltre un centinaio di nettunesi, tra cui anche una ventina di ebrei che si salvarono dalla deportazione proprio grazie al loro aiuto. Alla famiglia Senesi è stato conferito dallo Stato Israeliano la Medaglia d’Onore dei “Giusti tra le Nazioni”: un riconoscimento del quale vengono insigniti tutti i non-ebrei che hanno rischiato la propria vita per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista dalla Shoah. Presenti, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Nettuno e del sindaco Alessio Chiavetta, l’assessore alla Pubblica Istruzione Cinzia Scanu, il dirigente Scolastico Maurizio Cesari, Giorgio Senise, il secondo dei cinque figli dei coniugi Senise, la signora Celeste Terracina, una delle donne di Nettuno (allora bambina) che venne salvata dallo sterminio grazie a questa famiglia e Paola Fumi, presidente dell’Associazione territoriale “La Tamerice”.